Umbria

Moplefan, ancora cassa integrazione per un anno: due diligence Invitalia e vertice Mimit


di Mar. Ros.

Un nuovo investitore sarebbe pronto a entrare in una compagine societaria a capo della nuova Moplefan di Terni a patto che vi sia un partner pubblico; e, del resto, l’ingresso di Invitalia nella partita, ipotizzato nel corso degli ultimi mesi, constatata l’assenza di linee di credito bancarie, è vincolato all’ingresso di un altro player. Questa ‘soluzione a tre’ è attualmente al vaglio di istituzioni e operatori economici coinvolti. L’obiettivo è quello della ripresa dell’attività della fabbrica del film di polipropilene e il contestuale reinserimento del prodotto nel mercato di riferimento del packaging.

Polo chimico Terni I polacchi di Visopack che hanno acquisito dagli indiani di Jindal immobili e macchinari della ex Treofan, confermando la volontà di far funzionare lo stabilimento al quale hanno restituito lo storico nome, avrebbero individuato un potenziale partner industriale per compiere la mission ma l’agenzia nazionale per lo sviluppo avrebbe disposto approfondimenti. Quanto durerà la due diligence, difficile prevederlo; nel frattempo, per quei lavoratori che strenuamente hanno difeso la fabbrica da destinazioni produttive diverse, credendo nelle potenzialità del sito anche vantando un significativo know how, la prospettiva è quella di un ulteriore anno di cassa integrazione.

Moplefan La speranza è che l’ammortizzatore sociale, al quale le maestranze ex Treofan sono purtroppo abituate, possa essere interrotto ben prima della scadenza dei 12 mesi. Un aggiornamento sullo stato delle cose potrebbe arrivare già a metà dicembre, quando è previsto un nuovo tavolo di confronto al ministero delle Imprese e del Made in Italy. Inutile dire che il tempo che scorre in assenza di segnali positivi sia frustrante per le maestranze, come pure del resto per la società che ha già investito sul progetto senza vederne i frutti e con la preoccupazione per i macchinari costretti allo stop prolungato.

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