Toscana

Monitoraggio e anche abbattimento, ma vengano ripiantati


Gabriele Nardoni, come membro del comitato contro l’abbattimento degli alberi di Via Campanacci, interviene per commentare il crollo degli alberi avvenuti ieri mattina e le dichiarazioni del consigliere comunale Francesco Lucacci.

“Condivido pienamente l’importanza di monitorare lo stato del verde urbano. Quando necessario l’abbattimento di alberi giunti a fine vita (valutato da professionisti quali agronomi o forestali) è una misura comprensibile, ma deve sempre essere seguito da una piantumazione adeguata e sostitutiva. È vero che un albero in ambiente cittadino si trova fuori dal suo habitat naturale, ma proprio per questo il suo valore è ancora più grande. Gli alberi nelle nostre città non sono solo elementi del paesaggio, ma risorse fondamentali per la qualità della vita. Il nostro comitato ha sempre sostenuto la necessità di una manutenzione ordinaria regolare: è la sua mancanza a rendere inevitabili abbattimenti incontrollati o, peggio, pericolose cadute improvvise.”

Quindi sì al monitoraggio, sì all’abbattimento quando necessario, ma il comitato chiede anche che gli alberi tolti vengano sostituiti.

“Non comprendo perché alcuni consiglieri critichino l’operato dei comitati. Probabilmente non ci conoscono. Siamo nati spontaneamente con l’obiettivo di prevenire scempi ambientali e paesaggistici, non per creare contrapposizioni inutili. Fortunatamente, abbiamo trovato il sostegno di numerosi consiglieri, sia comunali che regionali, sensibili alla tutela del verde. Il nostro scopo è collaborare con le istituzioni, non alimentare sterili polemiche. Il Genio Civile si è dimostrato particolarmente collaborativo e stiamo lavorando affinché, entro maggio, si possa raggiungere un accordo sulla ripiantumazione che soddisfi tutte le parti coinvolte. L’obiettivo è arrivare entro maggio con un piano concreto per sostituire a novembre gli alberi abbattuti. In un mondo ideale, non sarebbe necessario il nostro intervento. Non dovremmo sottrarre tempo alle nostre famiglie e ai nostri impegni professionali, perché le istituzioni sarebbero già in grado di garantire il rispetto dell’ambiente e del paesaggio in ogni area. Tuttavia, quando questo non accade – come nel nostro caso e, ad esempio, nel caso di Saione – è fondamentale che le comunità locali possano far sentire la propria voce. Se è vero, come dice il poeta, che “libertà è partecipazione”, allora tutti coloro che ricoprono un ruolo nelle istituzioni dovrebbero accogliere con favore critiche costruttive, perché il confronto è essenziale per migliorare il loro operato e ottenere risultati migliori per tutti.”


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