Monica De Gennaro e Daniele Santarelli da Vicenza con Coviello

Da Tuttosport dell’8 settembre, di Piero Giannico – La scena è tutta per Monica De Gennaro che ha illuminato il palcoscenico con l’ultimo capolavoro della sua carriera in nazionale. Premiata come miglior libero, ha salutato l’azzurro con l’oro al mondiale che vale un’intera vita sportiva, dopo quello alle Olimpiadi di Parigi 2024.
L’esordio in Nazionale risale al 3 gennaio 2006 a Roma, Italia-Siram Roma 3-1 in una partita del Trofeo Mimmo Fusco a cui partecipavano Arzano e soprattutto la “sua” Minetti Vicenza. Vent’anni di difese, 364 presenze in azzurro.

«Finire così è qualcosa di bellissimo – incalza il libero azzurro – anche se al momento non riesco a realizzare bene cosa realmente sia accaduto. Adesso è complesso trovare le parole giuste. Venivamo dal 3-2 in semifinale contro il Brasile. Le turche erano in gran forma ed hanno giocato molto bene mettendoci in grande difficoltà. Eravamo un po’ contratte ma siamo venute fuori forse grazie alla tenacia che abbiamo messo quotidianamente negli allenamenti. Adesso posso solo dire di essere felicissima».
Eppure, dietro questo trionfo, c’era una sfida unica nel suo genere: Italia contro Turchia, moglie contro marito. Lei Monica De Gennaro al centro della difesa azzurra, lui Daniele Santarelli l’allenatore delle turche.

Non è un caso se il loro percorso inizi dalla stessa società di pallavolo, la gloriosa Minetti Vicenza. L’intuito fu di Giovanni Coviello il deus ex machina del club, grande talent scout e, negli ’90 e primi del Duemila, uno dei manager più bravi nella storia della pallavolo. Tra le varie campionesse valorizzate dalla Minetti in A1 anche Mifkova, Togut e Paggi che vinsero poi l’oro a Berlino nel 2002.
Su suggerimento del dt del giovanile Peppe Nica (oggi al Monviso Volley) in quell’anno Vicenza puntò sull’allora 14enne Monica prelevandola dalla squadra del suo paese, il Piano di Sorrento. Divenne colonna della prima squadra in A1 e promessa destinata a lasciare il segno nel volley mondiale, come poi è accaduto.

«Cresciuta a Vicenza e oggi sul tetto del mondo mi riporta indietro nel tempo – racconta Coviello – Orgoglio e nostalgia insieme. Daniele, con me, ha iniziato ad allenare. Insomma, avevo visto bene anche con loro».
Già perché Monica e Daniele si conobbero proprio in palestra durante gli allenamenti delle prime squadre, femminili e maschili della Minetti. Coviello nell’estate 2008 affidò al giovane Santarelli, che all’epoca giocava come libero della B1, la conduzione dell’under 12 femminile. In quelle stagioni iniziò a osservare la pallavolo da un’altra prospettiva, gettando le basi di una carriera che lo avrebbe portato lontano. Smessi i panni del giocatore arrivano le prime esperienze importanti in A1 come secondo allenatore, poi l’esplosione da primo con Conegliano, trasformata in una macchina perfetta capace di dominare in Italia e nel globo e vincendo anche da CT con Serbia e Turchia. Parallelamente la vita privata e il matrimonio con Moky nel 2017.
Non era la prima volta che i destini dei due si incrociavano sotto rete: ai Giochi di Parigi, Monica aveva già battuto il marito due volte, prima nei gironi e poi in semifinale. In Thailandia è arrivato il tris con l’oro mondiale.
È il volley che diventa romanzo, e in questo caso il finale come lo si voglia leggere è sempre a lieto fine perché rimane una questione di famiglia.
Source link