Monica Bellucci fa un altro film: in Ketticè è un’aristocratica siciliana
Dopo aver incantato il red carpet della scorsa Mostra del Cinema di Venezia accanto al compagno Tim Burton, alla premiere di Beetlejuice Beetlejuice, Monica Bellucci torna davanti alla macchina da presa. L’attrice italiana interpreta una madre aristocratica nel film Ketticè, nuovo dramma firmato dal giovane regista Giovanni Tortorici, prodotto da Luca Guadagnino. Le riprese sono iniziate a Palermo.
Palermo 2012 Ambientato nella Palermo del 2012, durante «l’era di Silvio Berlusconi», Ketticè racconta la storia di due adolescenti, Ketty e Giulio, sedicenni che costruiscono un legame profondo, un’amicizia che diventa rifugio e resistenza contro «l’occhio giudicante del mondo degli adulti», spiega il regista. Il titolo stesso rimanda al soprannome siciliano della protagonista Ketty: «Ketticè», come spiega il regista a Variety. Tortorici – che ha esordito con Diciannove, presentato proprio alla scorsa edizione della kermesse diretta da Alberto Barbera – affronta con questo film una riflessione generazionale: «Diciamo che la mia generazione – rispetto a quelle precedenti, o forse anche rispetto a quella odierna – a 16 anni era totalmente privata di qualsiasi idealismo o coscienza sociale». Da qui, l’urgenza di raccontare «la stagnazione culturale che ha caratterizzato la mia adolescenza».
Il personaggio della Bellucci Un racconto crudo, che si addentra «nelle dinamiche e i giochi di potere tra adolescenti e autorità, attraverso famiglia, scuola e Stato». Ketty, proveniente da un contesto sociale povero, e Giulio, rampollo di un’aristocrazia decadente, fanno largo uso di sostanze – «in particolare di marijuana» – e vivono nel timore costante «di essere catturati, dalla polizia o da altri». Intanto «cercano di sopravvivere alle molteplici forme di controllo degli adulti». Proprio nel mondo degli adulti si inserisce il personaggio interpretato da Monica Bellucci: madre di Giulio, è una donna umbra – come l’attrice stessa – che ha sposato un nobile siciliano. Ma, lontana dagli stereotipi, non è una figura di potere: «È una vittima di questo sistema sociale, lei viene trattata orribilmente dalla suocera», rivela Tortorici. E aggiunge: «Subisce una forma di oppressione che riversa di conseguenza sul figlio». Un ruolo complesso, per una Bellucci che torna al cinema italiano con una prova intensa, dentro un racconto generazionale che promette di far discutere.
Source link