Mondiale club: Pincolini “come Usa ’94, gran caldo,niente ferie”
agenzia
Ex preparatore atletico Italia, così gli infortuni aumentano
ROMA, 24 GIU – “Siamo tornati alla stessa situazione
di Usa ’94. Un grandissimo caldo, reso ancora più duro
dall’orario delle partite, come sta accadendo anche al Mondiale
per club. Un’ulteriore difficoltà, oltre al fatto che queste
partite si giocano alla fine di campionati logoranti”. A dirlo è
Vincenzo Pincolini, che 31 anni fa era il preparatore atletico
della spedizione iridata azzurra guidata da Arrigo, intervistato
dalla Redazione Sport del Giornale Radio Rai.
“L’anno prossimo ci saranno i Mondiali, vuol dire che alcuni
giocatori rischiano di giocare tre stagioni di fila senza
interruzioni estive – ha sottolineato Pincolini, che ora lavora
per la Lettonia -. Gli infortuni aumentano e una parte di questi
problemi fisici deriva da questi super impegni. Dando uno
sguardo agli staff delle squadre al Mondiale per club, sto
notando che ci sono due preparatori per la parte dedicata alla
prestazione e tre per il recupero e riallineamento dopo gli
infortuni. Nel calcio di oggi, con questi calendari, lavorare
sulla preparazione fisica significa lavorare su qualcosa di
impalpabile”.
Secondo l’esperto preparatore atletico, al momento l’unico
modo per ridurre i rischi “è sfruttare le cinque sostituzioni,
diminuendo il minutaggio dei giocatori e sfruttando tutta
l’ampiezza delle rose”. “In appena avuto modo di parlare di
questo argomento con il campione di basket Nikola Jokic. L’Nba
concede diversi mesi di riposo ai propri atleti, che vengono sì
spremuti per mesi, ma poi hanno modo di ricaricare le batterie.
Nel calcio questo non avviene più”, ha concluso Pincolini.
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