Cultura

Mobland | Indie For Bunnies

E’ un po’ un peccato questo “Mobland”. Perche’, diciamocelo, non inventa nulla, nè crea una Londra criminale particolarmente convincente, pero’ dopo due primi episodi che bucano letteralmente lo schermo ci si aspettava tutt’altro. Non una ciofeca per carità, c’ha i suoi momenti, ma non sopravvive all’imprinting registico che gli dà Guy Ritchie nell’abbrivio – per l’appunto le prime due puntate: agitate, estreme, sboccate, iconiche, ritmate dai beat dei Prodigy.

Anche il cast poteva fare di meglio. Se il fixer della mala interpretato da Tom Hardy convince e affascina in ogni momento con il suo mix di intelligenza e brutalità, Pierce Brosnan e (soprattutto) Helen Mirren esagerano spesso e sembrano interpretare degli stereotipi.

Il finale apre pero’ sbocchi interessanti, forse un male, perchè non fosse stato così stimolante la si sarebbe potuta abbandonare.


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