Misterioso attacco di droni in Iraq mette fuori uso i sistemi radar di due basi
L’Iraq ha dichiarato martedì mattina che diversi siti e basi militari appartenenti alle forze di sicurezza del paese sono stati presi di mira da droni che hanno danneggiato significativamente due sistemi radar dell’esercito e innescato una richiesta da parte del Primo Ministro di avviare un’indagine sull’incidente.
La notizia riportata dall’agenzia internazionale Reterus è stata ripresa e rilanciata anche da media italiani, in particolare nel corso della trasmissione di Radio3 dedicata alla tregua nella guerra tra Israele e Iran.
L’origine dei droni non è stata chiarita in attesa dei risultati delle indagini, ma due fonti di sicurezza hanno affermato che i droni erano di piccole dimensioni e che erano stati inviati in volo da località vicine verso i siti presi di mira. I due sistemi radar dell’esercito gravemente danneggiati si trovavano a Camp Taji, a nord di Baghdad, e alla base Imam Ali nella provincia di Dhi Qar, nell’Iraq meridionale, ha dichiarato in una nota il portavoce militare iracheno Sabah al-Numan.
Le forze irachene hanno respinto con successo altri tentativi di attacco su altri quattro siti in diverse località prima che i droni potessero raggiungere i loro obiettivi. Non sono state segnalate vittime, ha affermato il portavoce.
Nella dichiarazione si afferma che tutti i siti presi di mira erano completamente gestiti e amministrati dalle forze di sicurezza irachene.
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