Misteri a Campobasso, l’appello della Cisl: “Ricordiamo anche i corpi che non sfilano” | isNews
Le riflessioni del sindacato nel giorno del Corpus Domini: “Mentre un angelo sorride sospeso su una struttura di ferro, da qualche parte un altro bambino è steso a terra, coperto di polvere e paura. A Gaza, a Khartoum, nelle baracche del Sudamerica, nei lager per migranti”
CAMPOBASSO. Oggi Campobasso celebra i Misteri e, proprio nel cuore di questa festa, la Cisl Molise ha voluto condividere una riflessione che va oltre il folklore e la liturgia. “In un giorno in cui il Corpo di Cristo viene celebrato per amore, ci interroghiamo sul destino degli altri corpi dimenticati: i corpi degli oppressi, degli sfruttati, dei migranti senza voce. Corpi che non sfilano, non brillano sotto i riflettori, ma gridano giustizia dalle periferie del mondo – scrive il sindacato in una nota – Perché mentre un angelo sorride sospeso su una struttura di ferro, da qualche parte un altro bambino è steso a terra, coperto di polvere e paura. A Gaza, a Khartoum, nelle baracche del Sudamerica, nei lager per migranti. Corpi spezzati, affamati, ignorati. Corpi che non fanno notizia. Ma che sono, a tutti gli effetti, Corpi di Cristo.
La sacralità che oggi riconosciamo nell’Ostia consacrata, non può non abbracciare anche chi, ogni giorno, spezza il proprio corpo nel lavoro faticoso, nella cura degli altri, nella solitudine dell’abbandono. Pensiamo agli operai stremati, alle madri invisibili, agli infermieri logorati da turni massacranti. Ogni corpo merita dignità. Ogni corpo è sacro.
Invitiamo, quindi, a vivere questa giornata non solo come tradizione da ammirare, ma come richiamo alla responsabilità. Perché non basta processare per le vie della città: occorre camminare, ogni giorno, al fianco degli ultimi. Questo è il Mistero più grande: una fede che si fa impegno concreto, una celebrazione che diventa azione. La Cisl Molise – evidenzia infine il sindacato – da sempre attenta al valore del lavoro e alla tutela della persona, rinnova il proprio impegno affinché nessun corpo sia dimenticato, e ogni lavoratore, ogni cittadino, sia riconosciuto come parte viva della nostra comunità”.
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