Minneapolis, Victor, il bambino eroe di 10 anni che ha salvato l’amico con il proprio corpo
“Mi ha salvato la vita, mi ha protetto con il suo corpo“. Le parole, pronunciate tra le lacrime da un bambino di Minneapolis, hanno commosso il mondo. A pronunciarle è stato Weston, uno degli alunni scampati alla terribile sparatoria avvenuta mercoledì mattina nella scuola cattolica dell’Annunciazione. A salvargli la vita è stato il suo migliore amico, Victor, 10 anni, che durante l’attacco si è gettato su di lui per proteggerlo dai proiettili, ferendosi al suo posto.
Un gesto eroico
Mercoledì 27 agosto, durante la tradizionale messa del mattino, decine di bambini e insegnanti erano riuniti all’interno della chiesa dell’istituto quando Robin Westman, 23 anni, ha fatto irruzione armato di un fucile e due pistole. Aveva bloccato le uscite con assi di legno, impedendo la fuga, poi ha iniziato a sparare attraverso le vetrate, colpendo indiscriminatamente.
Il bilancio è tragico: due bambini, di 8 e 10 anni, sono stati uccisi. Altri 14 alunni sono rimasti feriti, sette dei quali versano in condizioni gravi. Anche tre adulti sono stati colpiti. In mezzo a quel caos, Victor ha compiuto un gesto di puro coraggio: si è lanciato sul corpo dell’amico per fargli da scudo, ricevendo lui stesso i colpi destinati a entrambi. Weston, illeso, ha poi raccontato ai soccorritori ciò che era accaduto, e la storia del piccolo eroe ha fatto il giro del mondo. Victor, ferito ma vivo, è attualmente ricoverato in ospedale e secondo i medici non è in pericolo di vita.
Il killer: un ex alunno
Il responsabile della strage, Robin Westman, era un ex alunno della scuola. Secondo la ricostruzione fornita dalla polizia e dall’FBI, Westman aveva pianificato l’attacco nei minimi dettagli. Nei giorni precedenti aveva tracciato una mappa dell’edificio, redatto una lettera di scuse alla famiglia e inciso frasi estremiste sui caricatori delle armi, tra cui: “Uccidi Donald Trump” e “Israele deve morire”.
Sul web, prima della strage, aveva caricato un video-manifesto in cui lanciava messaggi di odio politico e religioso. Il contenuto è stato rapidamente rimosso dalle piattaforme grazie all’intervento dell’FBI, ma la sua natura inquietante lascia pochi dubbi sull’intento: un attacco deliberato contro innocenti, come lo ha definito la polizia.
Westman si è infine tolto la vita all’interno della chiesa, prima dell’arrivo delle forze speciali. Nato come Robert, aveva cambiato nome in Robin nel 2020. Era figlio di un’ex impiegata dell’istituto e, secondo fonti vicine alla famiglia, soffriva di gravi disturbi mentali. Tuttavia, gli investigatori sottolineano come la lucidità e la precisione del piano indichino un’agghiacciante determinazione.
Una comunità sconvolta
L’intera città di Minneapolis è sotto choc. La scuola dell’Annunciazione, un luogo da sempre considerato sicuro, è diventata improvvisamente teatro di sangue e terrore. Le messe e le lezioni sono state sospese. Nelle prossime settimane sarà offerto supporto psicologico a studenti, insegnanti e famiglie.
Nel frattempo, la storia di Victor diventa simbolo di speranza.
In mezzo a una tragedia che ha tolto la vita a bambini innocenti e stravolto una comunità, il coraggio di un ragazzino di dieci anni rappresenta la forza dell’altruismo, dell’amicizia e del bene anche nei momenti più bui.
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