minacce, soldi e paura nel nome del sesso
Suona il telefono, vibra una notifica su WhatsApp. Dall’altra parte, non c’è una voce amica né un messaggio d’amore. C’è lui: il “boss delle escort”.
Un nome che ormai comincia a circolare nei gruppi, nei forum, nei racconti sussurrati tra chi è finito nella sua trappola. Una truffa tanto semplice quanto spietata. E soprattutto, in crescita.
Succede tutto in silenzio, spesso tra le mura di casa, quando nessuno può vedere. Basta aver risposto a un annuncio un po’ audace online, magari per curiosità, forse per solitudine, e il gioco è fatto. Passa qualche ora, a volte un giorno. Poi arriva il messaggio.
Dall’altra parte del telefono si presenta come il “capo delle ragazze”, il “boss delle escort”. Ma non si limita a vantarsi. Accusa, insulta, minaccia. Dice che le sue ragazze sono state contattate inutilmente, che qualcuno ha fatto loro perdere tempo, e che ora va risarcito.
Mille euro, a volte di più, altre volte “basta poco per evitare guai”. In alcuni casi, la richiesta è accompagnata da qualcosa di più oscuro: minacce di morte, di ritorsioni, di “visite” sul posto di lavoro o a casa.
Il ricatto è psicologico e feroce: “Pago o mi rovina la vita”. Alcuni raccontano di aver ceduto, altri sono riusciti a ignorare le intimidazioni. Tutti, però, portano addosso il peso del ricatto, della paura, della vergogna.
Una truffa che si evolve e si replica
Non è la prima volta che un copione simile va in scena. Tra il 2017 e il 2018, un 29enne romano riuscì a raggirare almeno sedici uomini con un sistema simile. Anche lui si fingeva boss, legato alla famiglie malavitose romane, e sfruttava profili falsi di escort per agganciare le vittime.
Oggi, a distanza di anni, il trucco rimane sempre lo stesso. Forse con altri volti, altri nomi, ma con lo stesso copione. La differenza? È tutto più rapido, digitale, difficile da tracciare. E le vittime, spesso, non denunciano per vergogna o per paura che tutto venga scoperto.
Eppure, le segnalazioni continuano ad aumentate. Nonostante il “boss delle escort” abbia lasciato più di una traccia: numeri di telefono, messaggi vocali, identikit raccolti dalle forze dell’ordine.
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