Basilicata

Minacce alla deputata Vittoria Baldino: «Tra poco non ti divertirai più»

Un messaggio con delle chiarissime minacce recapitato al padre della deputata Vittoria Baldino, il sindaco di Paludi Domenico: «Tra poco non ti divertirai più»


Il messaggio inviato al padre Domenico, sindaco di Paludi, fa riferimento alla sua attività parlamentare contro la reintroduzione di alcuni benefit dei vitalizi. «Se qualcuno pensa che basti una minaccia per farci arretrare, sappia che non solo ha mancato il bersaglio, ma che ha ottenuto l’effetto opposto. Oggi sono ancora più convinta che siamo sulla strada giusta. Perché la Calabria ha bisogno di chi non abbassa la testa! Questo tipo di gesti qualifica chi li compie». Sono le dichiarazioni rilasciate al Quotidiano dalla deputata del Movimento Cinque Stelle Vittoria Baldino, subito dopo aver ricevuto un messaggio minatorio inviato per posta al padre Domenico, sindaco di Paludi, in Municipio.

Poche righe scritte a mano, in stampato maiuscolo, con una grafia difficile da riconoscere e un’inquietante minaccia: «Vittoria si è divertita coi vitalizi? Fra poco non si divertirà più».È chiaro il riferimento all’attività di cui Baldino si è resa protagonista in Parlamento, in particolare alla sua ferma opposizione per la reintroduzione dei vitalizi, con alcuni benefit ai parlamentari. Un taglio confermato qualche settimana fa da Montecitorio, che non sta bene agli ex parlamentari, i quali hanno annunciato di voler far causa a membri del collegio che ha deciso, di cui fa parte la Baldino.

In quella occasione, la rappresentante dell’M5S aveva asserito: «La delibera che ha imposto i tagli agli assegni, voluta dall’allora presidente Roberto Fico, non era solo eticamente, ma anche giuridicamente corretta. Non mi meraviglia tanto accanimento, né che volessero tornare a godere del precedente trattamento, che però era un vero ed enorme privilegio».

MINACCE A VITTORIA BALDINO, L’ATTIVITÀ POLITICA DELLA DEPUTATA

Tuttavia, c’è chi legge nel messaggio una minaccia verso tutta l’attività politica della deputata, impegnata contro la privatizzazione in Calabria della sanità, a discapito di quella pubblica, e in favore delle bonifiche dei siti calabresi più contaminati. Vittoria Baldino, da quanto si è appreso, ha già sporto denuncia verso ignoti, facendo scattare immediatamente le indagini condotte dai carabinieri del reparto territoriale di Corigliano Rossano, guidati del tenente colonnello Marco Gianluca Filippi.

L’arrivo della lettera minatoria al padre della deputata pentastellata, proprio per il suo contenuto legato alle funzioni svolte, ha destato meraviglia nell’ambiente politico e nei cittadini in un momento in cui il suo nome circola come possibile competitor nelle imminenti elezioni regionali, a capo di una coalizione di centrosinistra che dovrà sfidare il centrodestra capitanato da Roberto Occhiuto. Tuttavia, non si esclude che il gesto sia anche frutto di una mente malata e perversa. Il gruppo Le Lampare di Cariati ha espresso ferma condanna, tacciando il gesto come “vile e inaccettabile” ed esprimendo solidarietà alla Baldino, alla sua famiglia e alla comunità di Paludi.

A BALDINO LA SOLIDARIETÀ DI OCCHIUTO E IL SOSTEGNO DI CONTE

Sulla grave intimidazione subita dalla deputata Vittoria Baldino sono intervenuti anche il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto e il presidente del Movimento Cinquestelle, Giuseppe Conte. Il governatore Occhiuto ha espresso «solidarietà a Vittoria Baldino e alla sua famiglia per la vile e ignobile lettera minatoria ricevuta». Aggiungendo che «ogni forma di intimidazione e di odio va respinta con fermezza. La democrazia vive di confronto, mai di minacce».

Dal canto suo Conte ha ribadito che «se qualcuno pensa di intimorire il M5S e di fermare la nostra battaglia contro certi privilegi così, si sbaglia di grosso». Pubblicando la lettera inviata a Baldino, Conte aggiunge «recapitata a suo padre nel Comune di Paludi, in Calabria. La sua terra. Un gesto da vigliacchi. La abbracciamo con tutta la forza del Movimento 5 Stelle. Non ci fermate».


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