Militari trasferiti dopo la denuncia: «Li hanno mandati a pulire i bagni» – Cronaca
BOLZANO. Dopo la maxi riqualificazione da oltre 13 milioni di euro partita nel 2021, la storica caserma “Cantore” di San Candido sta per tornare operativa. Estate inoltrata, forse inizio autunno. Al suo interno – oltre alle ditte che si occupano di ultimare i lavori – ci sono già alcuni militari. E tra questi, nelle ultime settimane, sarebbero stati trasferiti anche coloro che stanno collaborando con la guardia di finanza di Bolzano per l’inchiesta che vede indagato il sottufficiale dell’Esercito (S.B. le sue iniziali).
Il centro di addestramento “Tempesti” a Corvara – stando alle denunce di tre militari – era infatti stato trasformato in una sorta di reggia privata dal maresciallo a cui, quattro anni fa, era stato affidato il comando: dalla sala massaggi privata ai lavori da manovali affidati ai sottoposti, dalla birra senza scontrino alla reperibilità parallela. Ma anche insulti e profonde umiliazioni. Ora i militari che hanno avuto il coraggio di confermare i presunti abusi all’interno della base logistica sarebbero al centro di nuovi soprusi. E perciò si sono rivolti all’avvocata Mariapaola Marro: «Il personale aggregato alla sede distaccata di San Candido ufficialmente avrebbe il compito di formare altri militari. In realtà le loro attività riguardano quasi esclusivamente la pulizia dei bagni. Esiste una direttiva interna dell’Esercito che spiega come i graduati non possono essere adibiti a mansioni logistiche o a lavori di bassa manovalanza. Se questa circostanza dovesse essere confermata, lo chiariremo nelle sedi opportune», spiega il legale difensore dei tre militari che hanno fatto esplodere il caso.
Il cambio di caserma, secondo i denuncianti, sarebbe stato un «atto ritorsivo» che, per non sembrare tale, sulla carta vedrebbe altri due colleghi estranei alla vicenda nello stesso foglio di “trasferimento”. In realtà uno dei due risulterebbe in convalescenza da mesi e l’altro sarebbe già da tempo aggregato a San Candido. Negli scorsi mesi il maresciallo indagato dalla Procura è stato trasferito alla caserma di Brunico. Il clima, all’interno della base logistica “Tempesti” di Corvara, era diventato insostenibile. Secondo la querela presentata lo scorso anno, il sottufficiale avrebbe impiegato i militari a lui sottoposti come veri e propri sudditi, insultandoli, umiliandoli e impiegandoli in lavori che nulla avevano a che fare con i loro ruoli e le loro competenze.La Procura, per i presunti soprusi del maresciallo, ha aperto un fascicolo: i reati ipotizzati sono corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio e frode nelle pubbliche forniture.Le perquisizioniTra i tanti oggetti ispezionati dagli inquirenti in questi mesi, anche la spillatrice di birra all’interno della struttura militare “Tempesti”. Pare fosse gestita dal comandante, il quale acquistava i fusti a titolo privato da una ditta della zona, intascando parte dell’incasso: sarà compito degli inquirenti accertare se i pagamenti fossero in nero e senza scontrino. E poi ci sono i filmati delle telecamere di sicurezza, già sequestrati e analizzati.
Quattro di questi sistemi, secondo chi lo accusa, sarebbero stati installati dallo stesso maresciallo «senza autorizzazione e senza alcun cartello che segnala le aree con videosorveglianza». Prelevare decine di video significa capire se effettivamente il comandante ha trasformato la sala Fisi all’interno del Villaggio Alpino, originariamente costruita per ospitare gli atleti, in una sala massaggi «adibita a suo esclusivo utilizzo». A fare i massaggi al sottufficiale sarebbe stata costretta, ovviamente contro la sua volontà, una soldatessa che era chiamata ad eseguirli durante le ore di servizio. Una squadra di psicologi si è recata alla caserma Corvara, mandata dal ministero della Difesa, proprio per indagare e per portare avanti l’inchiesta interna.