Milei riaccende la motosega, previsto il taglio di altri 60 enti statali
Il presidente argentino Javier Milei ha confermato che il governo procederà con la chiusura e la fusione di circa 60 enti statali, continuando la politica di riduzione della spesa pubblica già avviata con il Decreto d’Urgenza 70/23. “Continuiamo con la motosega. Ora andiamo contro 50 organismi dello Stato. Alcuni li chiuderemo, al 60 per cento”, ha dichiarato Milei alla vigilia del suo viaggio negli Usa e in Svizzera, aggiungendo che alcuni enti verranno trasformati e altri fusi: “Non solo questo, ce ne sono alcuni che stiamo pensando di trasformare e altri di fondere”.
Il presidente ha sottolineato l’importanza di ottimizzare le risorse dello Stato. “Applicheremo il metodo di Elon Musk il metodo di Elon Musk, chiederemo a ogni dipartimento di fare una sorta di inventario delle cose che sta utilizzando. E cosa faremo? Una volta che sai cosa si sta usando, tutto il resto lo elimini”, ha affermato.
Il piano di Milei prevede la pubblicazione di un nuovo “mega DNU” (decreto di necessità e urgenza, simile al nostro decreto legge; ndr) che modificherà profondamente la struttura amministrativa del Paese. L’iniziativa si inserisce nel lavoro di semplificazione dello Stato guidato dal ministro della Deregolamentazione Federico Sturzenegger. “L’Argentina ha 27mila leggi vigenti, 70mila decreti e 200mila risoluzioni e circolari”, ha evidenziato Milei, sottolineando la necessità di ridurre drasticamente il quadro normativo esistente.
Le riunioni alla Casa Rosada
In vista della pubblicazione del decreto, si sono svolte diverse riunioni nella Casa Rosada. Tra i partecipanti figurano Sturzenegger, l’assessore presidenziale Santiago Caputo, il segretario di Giustizia Sebastián Amerio, il procuratore del Tesoro Santiago Castro Videla, il segretario della Trasformazione dello Stato e della Funzione Pubblica Maximiliano Fariña, il vicecapo di Gabinetto Esecutivo José Rolandi e il portavoce presidenziale Manuel Adorni.
Fonti ufficiali hanno riferito che l’analisi riguarda oltre 150 enti decentralizzati, aziende pubbliche e agenzie governative. La priorità dell’esecutivo è eliminare enti che svolgono funzioni simili o ridondanti. “Si stanno definendo quali enti chiudere e quali fondere. Sebbene sia un lavoro che dura da mesi, si stanno stabilendo gli ultimi dettagli per annunciarlo questa settimana”, hanno dichiarato fonti vicine al governo.
Un processo già avviato
Il nuovo provvedimento segue il recente smantellamento dell’Ufficio Stampa, deciso dalla segretaria generale della Presidenza Karina Milei.
L’ex responsabile dell’area, il giornalista Eduardo Serenellini, è stato rimosso poiché il suo ruolo era considerato superfluo. “È un caso emblematico che dimostra come vi siano ancora molti incarichi inutili. Nessuno può rilassarsi”, hanno commentato fonti dell’amministrazione.
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