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Milano-Sanremo 2025, Van der Poel batte Ganna e Pogacar

Una gara entusiasmante, adrenalinica. Un fenomenale Mathieu Van der Poel trionfa per la seconda volta in carriera alla Milano-Sanremo, prima Classica Monumento del 2025. Una vittoria meravigliosa per il fuoriclasse olandese, autore di una gara tattica perfetta e capace di disinnescare i tentativi di Tadej Pogacar sul Poggio. Come detto, per Van der Poel è il secondo successo in una delle competizioni più prestigiose del ciclismo, dopo la vittoria nel 2023. Niente da fare anche questa volta per Pogacar. Il campione del mondo ci ha provato in tutti i modi a rimanere da solo, ma non è riuscito a staccarsi di dosso Van der Poel. Per lui la Milano-Sanremo resto un tabù, almeno finora.

Una Classicissima conclusa senza il lieto fine anche per Filippo Ganna, autore di una prestazione memorabile. L’azzurro si stacca sul Poggio, poi trova la forza di rientrare su Pogacar e Van der Poel nell’ultimo chilometro, ma per il guizzo finale non c’è spazio. Una prestazione da ricordare che certifica il suo grande stato di forma messo in mostra con il secondo posto alla TirrenoAdriatico, ma che non è bastato per riportare un azzurro sul gradino più alto di Sanremo dopo Vincenzo Nibali nel 2018.

La corsa – A Pavia il tempo rispetta le previsioni della vigilia: molto nuvoloso alla partenza, possibilità di pioggia concreta. Fattori che condizionano le strategie dei corridori. Nei primi chilometri la velocità del gruppo si mantiene alta, gruppo compatto, pochi spazi per tentativi di allungo. Poi arriva la prima fuga di giornata: Alessandro Verre, Tommaso Nencini e Martin Marcellusi riescono ad accumulare una trentina di secondi sul gruppo. Un trio a cui si aggiungono ben presto in quattro Mathis Le Berre, Baptiste Veistroffer, Mark Stewart e Filippo Turconi.

Ai -250 i fuggitivi arrivano a quasi 5 minuti di vantaggio, mentre il tempo peggiora, con pioggia e freddo a rendere tutto più complicato. Maltempo che concede una tregua verso i -200 dall’arrivo, con i fuggitivi che mantengono oltre tre minuti di mezzo di vantaggio. Situazione insomma senza sussulti, con i big compatti e la UAE di Pogacar in controllo; anche sul Passo del Turchino, dove il gruppo non forza, segue il flusso, lascia gli otto in testa alla corsa un vantaggio di oltre tre minuti. Un equilibrio che si spezza quando mancano 50 chilometri, come da previsione. Un chilometraggio che si apre con la foratura di Mads Pedersen, rientrato dopo poco, per poi proseguire con l’aumento del ritmo del gruppo. Così, il vantaggio dei fuggitivi inizia a calare: due minuti, un minuto e mezzo, un minuto sul Capo Berta. Una fuga terminata a trenta chilometri dall’arrivo, sulla Cipressa, dove viene riassorbito anche Marcellusi. E proprio qui la corsa si infiamma. Pogacar attacca.

Il campione del mondo se ne va, ma non è da solo. Insieme a lui ci sono anche Van der Poel e Filippo Ganna. Il trio stacca il gruppo, portandosi a trenta secondi ai -20 dal traguardo. La loro azione è sempre più decisa, con il margine che sale poco dopo a 50 secondi. I tre continuano a incrementare e arrivano al Poggio con oltre un minuto. Ai piedi della salita decisiva Pogacar cerca di rimanere solo, ma non ci riesce. Van der Poel resiste, Ganna si stacca ma resta a pochi metri dal duo. Tutto resta invariato, incerto. Pogacar prova ancora, dà l’illusione di staccare l’olandese, ma anche il secondo tentativo va a vuoto. Poi all’improvviso è Van der Poel a provarci, con lo sloveno attentissimo a chiudere ogni chance. Una battaglia tra fenomeni in cui l’azzurra resta a 20 secondi. Un distacco che si azzera nell’ultimo chilometro, con una volta a tre in cui a trionfare è ancora Mathieu Van der Poel. Secondo Ganna, terzo, ancora una volta, Pogacar.


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