Economia

Migranti, sui centri in Albania la Cassazione rinvia alla Corte Ue

Inversione di marcia della Suprema corte sui centri di Gjader. I giudici chiedono lumi alla Corte di Giustizia dell’Unione europea sulla compatibilità di trasferimenti e trattenimenti con il diritto comunitario. L’8 maggio scorso, con una precedente sentenza, il Cpr albanese era stato equiparato ai centri italiani. Con due ordinanze pregiudiziali, i giudici di piazza Cavour, rinviano alla Corte di Lussemburgo la decisione relativa ad altrettanti ricorsi del Viminale contro le mancate convalide del trattenimento decise dalla Corte d’appello di Roma.

Le questioni pregiudiziali

La Cassazione pone alla corte Ue le questioni pregiudiziali, relative ai due casi in esame: quello di un migrante in situazione di irregolarità amministrativa e quello di un richiedente asilo che ha fatto domanda di protezione internazionale quanto era già ristretto nel Cpr albanese. I giudici di legittimità chiedono di valutare se la direttiva rimpatri (2008/115/Ce) che riguarda i cittadini di paesi terzi in situazione irregolare, sia di ostacolo all’applicazione della legge 14/2024, che consente di condurre al Cpr di Gjader, in forza del protocollo di cooperazione tra il governo italiano e quello di Tirana, le persone destinatarie di provvedimenti di trattenimento convalidati o prorogati, “in assenza di qualunque predeterminata e individuabile prospettiva di rimpatrio”. E in caso di risposta negativa, la Suprema corte, chiede di chiarire se la direttiva sulle procedure comuni per il riconoscimento e la revoca dello status di protezione internazionale osti all’applicazione della disciplina interna che consente di disporre, per il carattere strumentale della domanda di protezione, il trattenimento in Albania. La Suprema corte sospende i giudizi in attesa delle risposte dei giudici Lussemburgo – ai quali è stato chiesto di esprimersi con la procedura di urgenza – sulle questioni pregiudiziali proposte.

Le reazioni

Soddisfatti per la decisione della Cassazione – le cui motivazioni saranno depositate a giorni, mentre per le risposte di Lussemburgo sarà necessario aspettare mesi – i leader dell’opposizione Bonelli e Magi. Per Angelo Bonelli, deputato AVS e Co- Portavoce di Europa Verde. “La decisione della Corte di Cassazione di rinviare alla Corte di giustizia europea i casi di trattenimenti illegittimi conferma ciò che abbiamo sempre denunciato: l’intesa con Tirana è contraria al diritto europeo, calpesta i diritti fondamentali delle persone ed è un vergognoso spreco di denaro pubblico”.

Sulla stessa linea Riccardo Magi segretario di Più Europa secondo il quale “La Corte di Cassazione rinvia alla corte di giustizia europea i casi di trattenimenti illegittimi nei Cpr in Albania, confermando tutti i dubbi che avevamo espresso da subito sotto il profilo della legittimità giuridica di questi centri disumani. I Cpr albanesi, pagati dai contribuenti italiani quasi un miliardo di euro, non sono solo un fallimento politico di Meloni, visto che finora hanno ospitato pochissime persone, ma lo sono anche da un punto di vista giuridico: l’intero impianto del protocollo va palesemente contro le norme europee e non rispetta alcuno standard umanitario”.


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