Migranti, oltre 10mila morti per raggiungere la Spagna. Ma le Ong restano nel Mediterraneo

Il 2024 è stato un anno nero per gli arrivi dei migranti irregolari nella Spagna socialista di Pedro Sánchez. I residenti sono allo stremo, si lamentano e scendono in piazza per protestare contro il dispendio di fondi pubblici per fare fronte a questa sorta di invasione che proviene dall’Africa. L’area di elezione per gli sbarchi in Spagna sono le isole Canarie, raggiunti dalle imbarcazioni che partono dalle coste occidentali africane, ma si contano numerosi sbarchi anche nel Continente.
Secondo la Ong Caminando Fronteras, nel 2024 ci sono state 10.457 morti lungo la rotta occidentale europea, che è quella che riguarda il Mediterraneo occidentale e la rotta dell’Atlantico centrale, oltre a quelle lungo i confini di terra per le enclavi in Marocco. “l nostro rapporto Diritto alla vita 2024 documenta il periodo più mortale da quando abbiamo registrato, con cifre devastanti che danno una media di 30 morti al giorno. Tra le vittime ci sono 421 donne e 1.538 bambine e adolescenti“, scrive l’Ong, che mette il luce la tradegia di cui non parla nessuno, mentre tutti sono concentrati solo su quanto accade nel Mediterraneo centrale. In Spagna nel 2024 sono arrivati in tutto 63.970 migranti irregolari, in aumento del 12,5% rispetto al 2023. In Italia, nello stesso periodo, sono arrivate poco più di 69mila irregolari, in riduzione del 60% rispetto al 2023, ma i morti in mare lungo le rotte che conducono al nostro Paese sono stati poco meno di 2500.
“La rotta atlantica, con 9.757 morti, rimane la più letale del mondo. Le tragedie sulla rotta Mauritania sono cresciute, consolidando questo Paese come il principale punto di partenza per le Isole Canarie“, spiega ancora l’Ong, che ha registrato anche i morti lungo la rotta algerina, che sono stati 517. Nello Stretto di Gibilterra hanno perso la vita 110 persone e altre 73 sono morte lungo la rotta di Alborán. “Un totale di 131 barche sono andate perse con tutte le persone a bordo“, sottolinea ancora l’organizzazione. Perché i riflettori sulla Spagna restano spenti, nonostante si stia registrando una tragedia enorme, mentre l’Italia è costantemente sul banco degli imputati? Come mai le Ong non girano la prua della loro nave verso la rotta atlantica per soccorrere i migranti e restano nel Mediterraneo centrale per portare quelli che recuperano in quella zona in Italia?
La rotta tra “Agadir e Dajla, continua a essere quella con la maggiore presenza di gommoni simili a quelli utilizzati nel Mediterraneo. Questi Zodiac sono estremamente fragili, soprattutto nelle difficili condizioni dell’Atlantico“, spiega l’organizzazione, che poi sottolinea che “la rotta mauritana è stata attivata soprattutto quest’anno 2024, concentrando la più alta percentuale di transito verso lo Stato spagnolo, e anche la più alta percentuale di tragedie. La Mauritania è un Paese di transito, quindi la maggior parte delle persone che utilizzano questa rotta proviene da altri Paesi, soprattutto dal Sahel“.
Eppure, in questa parte del mondo non si precipitano le Ong, nemmeno quelle spagnole, che preferiscono navigare nelle tranquille acque del Mediterraneo centrale. Sono tante le domande alle quali le organizzazioni non daranno mai risposte.
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