Migliorare la Rete cardiologica pediatrica dell’Asl si può. Ecco come
Stamani la Fortezza Medicea di Montepulciano ha ospitato il convegno “La Rete cardiologica pediatrica dell’Asl Toscana Sud Est – Il modello attuale e le prospettive di sviluppo”. Relatori e relatrici hanno fatto il punto sullo stato dell’arte della rete e sulle direzioni da prendere per migliorare ulteriormente l’assistenza.
Dopo la presentazione dell’incontro, che è stata fatta dal direttore del Dipartimento materno infantile Asl Tse Flavio Civitelli, dal direttore dell’Area dipartimentale cardiologica Asl Tse per la provincia di Siena Franco Bui e dal direttore della ginecologia e ostetricia dell’Azienda ospedaliero-universitaria senese Errico Zupi, ci sono stati i saluti istituzionali del direttore generale Asl Tse Marco Torre, dell’assessore regionale al diritto alla salute Simone Bezzini, del presidente nazionale della Società italiana di pediatria Rino Agostiniani e del sindaco di Montepulciano Michele Angiolini.
Il progetto di Rete a sostegno delle famiglie e dei bambini cardiopatici nasce nel 2018 grazie a una collaborazione tra Asl Toscana Sud Est e ospedale pediatrico Meyer. Attraverso un rapporto convenzionale, le due Aziende hanno potuto portare la professionalità di un cardiologo pediatrico della struttura fiorentina all’interno dei nostri ospedali, sia centrali, come quello di Arezzo, che più periferici come l’ospedale di Nottola (Montepulciano). Quest’ultimo centro è diventato riferimento non solo per la famiglie toscane, ma ha fornito, negli anni, risposte importanti a tante famiglie dell’Umbria e dell’alto Lazio.
Alla crescente domanda da parte delle famiglie i professionisti hanno risposto implementando gli ambulatori mensili: da oggi sono quattro ambulatori mensili per un totale di 16h. Con l’ultimo rinnovo della convezione del 2024 infine è stato aggiunto un incontro mensile formativo, sia in presenza che on line con tutti i medici nei presidi della Asl Toscana Sud Est si occupano di cardiologia pediatrica (Arezzo, Grosseto, Nottola, Poggibonsi e Montevarchi).
Le prospettive future sono legate al definitivo completamento dell’assistenza in rete nelle nostre zone con tutti i centri ben collegati e sinergici tra di loro. La situazione nella Asl Tse permette all’Azienda di essere preparata a seguire i successivi sviluppi della rete regionale che, con il progetto di integrazione multidisciplinare, permetterà una presa in carico del feto con sospetta cardiopatia già in utero, in modo precoce.
L’evento di stamani è stato organizzato dall’Asl Toscana Sud Est e dall’associazione “Cuore di bimbo” – Associazione toscana genitori bambini cardiopatici, in collaborazione con il Comune di Montepulciano, dell’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Siena e del Consorzio Vino Nobile di Montepulciano.
«La rete cardiologica pediatrica è una delle esperienze più significative del nostro sistema sanitario regionale – commenta l’assessore Bezzini -. Questa iniziativa merita apprezzamento perchè serve a fare il punto sui percorsi e le sinergie attivate in questi anni dall’Asl Toscana sud est, ma delinea anche nuovi traguardi per il potenziamento della presa in carico dei pazienti pediatrici cardiologici, per i quali deve essere garantita un’assistenza di alta qualità».
«Questa rete serve a garantire equità di accesso alle conoscenze più evolute che, per fortuna, abbiamo in Toscana e appropriatezza di cura e nei percorsi – sottolinea il direttore generale Asl Tse Torre -. La conoscenza di tutti i nodi della che la compongono è fondamentale, che trovano la massima espressione nella collaborazione con il Meyer e la Fondazione Monasterio, i due centri di cura principali in Regione per queste patologie».
«Quando ho assunto la direzione della Unità Operativa a Montepulciano – dice il dottor Bui – l’ambulatorio di Cardiologia era interdetto ai minori di 12 anni. Da quel giorno ho lavorato per superare un limite che ho sempre vissuto come ingiusto per i tanti bambini del nostro territorio. Una buona pratica estesa in tutta l’Azienda che ci ha permesso di formare in modo specifico molti professionisti».
«Queata è una virtuosa collaborazione di Rete – ribadisce il dottor Civitelli – innescata da Andrea Fiori che ha fortemente voluto la convenzione con il Meyer, che, con il dottor Calabri e il professor Olivotto, ha messo in campo una circolarità tra professionisti che oggi è una realtà affermata e apprezzata con una rilevante attrattività anche da fuori regione».
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