Sardegna

Michela Murgia, due anni senza la voce libera della scrittrice sarda – Cagliaripad.it

Il 10 agosto 2023 si spegneva Michela Murgia, a soli 51 anni, stroncata da un tumore renale al quarto stadio. Due anni dopo, la scrittrice di Cabras resta una delle voci più incisive della letteratura e dell’impegno civile in Italia. Le sue opere continuano a circolare e a settembre, il suo romanzo “Tre ciotole” approderà sul grande schermo, con l’anteprima mondiale fissata al Toronto International Film Festival.

La carriera di Murgia è stata segnata da una traiettoria insolita. Prima di esordire in libreria, aveva lavorato come insegnante di religione, portiera di notte, venditrice di multiproprietà, consulente fiscale e dirigente in una centrale termoelettrica. L’esperienza nei call center ispirò il suo primo libro, “Il mondo deve sapere” (2006), diario tragicomico da cui Paolo Virzì trasse il film “Tutta la vita davanti”. Tre anni dopo arrivò “Accabadora”, romanzo tradotto in più lingue e vincitore dei premi Campiello e Mondello, che la consacrò come autrice di primo piano. Tra i suoi testi più impegnati anche “L’ho uccisa perché l’amavo: falso!” (2017), dedicato al tema del femminicidio.

Oltre alla scrittura, Murgia ha avuto un’intensa attività pubblica, dal sostegno ai movimenti indipendentisti sardi alla candidatura a presidente della Regione Sardegna nel 2014, fino all’impegno con la sinistra alle europee. Negli ultimi mesi di vita, annunciò pubblicamente la malattia e scelse di sposare civilmente il regista Lorenzo Terenzi, definendo le nozze “un atto politico” per tutelare la sua “famiglia queer”, composta da amici e affetti stretti al di là dei legami di sangue.

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