Marche

«Mi multi? Ti spezzo le gambe». Minaccia all’ausiliario di Pesaro Parcheggi ma per il giudice «non è una minaccia grave»


PESARO La multa e la minaccia all’ausiliario del traffico, ieri la sentenza che tira in ballo una recentissima pronuncia della Corte Costituzionale. Un 45enne era accusato di minaccia a pubblico ufficiale, un dipendente della Pesaro Parcheggi, nell’esercizio delle sue funzioni di addetto alla verifica e controlli sosta in area regolamentata. Secondo l’accusa l’automobilista fanese si era ritrovato la multa per non aver esposto il tagliandino del pagamento della sosta in un’area blu di Pesaro.  

L’uomo lo aveva mostrato agli ausiliari dicendo che forse era caduto nell’auto alla chiusura della portiera. Ma ormai si poteva fare ben poco perché al momento del controllo, la prova della validazione non era visibile. A quel punto il 45enne si è innervosito e secondo la denuncia era diventato offensivo, minaccioso e aggressivo, pretendendo l’immediata cancellazione della sanzione. «Non ti fare vedere a Fano sennò ti spezzo le gambe» ha detto all’agente per poi allontanarsi. Di qui il processo con l’avvocato Michele Mariella che ha evidenziato come in realtà la minaccia non sarebbe stata esplicita al fatto di voler ottenere la cancellazione della multa e dunque non si poteva configurare il reato. Un confine sottile sul quale la giurisprudenza diventa fluida. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a 7 mesi, ma ieri il giudice monocratico ha sparigliato ulteriormente le carte. Una recentissima sentenza della Corte Costituzionale, la numero 172 del 2025, ammette la possibilità della particolare tenuità del fatto. La sentenza riafferma il principio secondo cui la pena deve essere proporzionata alla gravità del fatto commesso. Pertanto, anche per i reati contro i pubblici ufficiali, deve essere possibile valutare se l’azione, sia talmente lieve da non meritare una condanna penale. Così il giudice ha deciso per la non punibilità per l’imputato, applicando la pronuncia della Corte Costituzionale, per la tenuità del fatto.




Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »