Salute

“Mi ha chiamato assiduamente ogni mezz’ora e le ho riportato dietro il bambino”: lo sfogo su Reddit dopo aver fatto da babysitter al figlio di un’amica

Mai scegliere di fare la babysitter per una tua amica. Una sola serata a curare il neonato della tua migliore amica, infatti, potrebbe far naufragare l’amicizia. Almeno questo è ciò che è emerso dalla storia raccontata da un’utente su Reddit. La ragazza di 26 anni ha raccontato di essersi offerta di aiutare un’amica con due figli. “La mia cara amica ‘A’ (27 anni) ha avuto il suo secondo bambino, ‘R’, quasi 4 mesi fa e il primo, ‘T’ (circa 7 anni), sta avendo difficoltà ad adattarsi al nuovo fratellino. Per questo – ha scritto nel post – le ho fatto sapere che, quando si fosse sentita pronta, avrei potuto occuparmi di ‘R’ così lei avrebbe potuto passare un po’ di tempo da sola con ‘T’”.

L’amica ha chiesto il suo supporto proprio la notte di Halloween e le ha chiesto di tenere il piccolo per tutta la notte così che lei e il figlio maggiore potessero passare del tempo insieme. L’amica ha accettato, ma se ne è presto pentita. “Dopo circa un’ora, ‘A’ mi fa una videochiamata per controllare il bambino. Poi un’altra chiamata dopo altri 45 minuti”. La ragazza ha ammesso di poter comprendere l’ansia per un neonato, però il fatto che ricevesse chiamate dall’amica ogni mezz’ora le è sembrato troppo.

La situazione è proseguita fino a tarda serata: “Era ancora sveglia (e in facetime) verso le 22 mentre io mi preparavo per andare a letto”. Notando che il bambino però faticava ad addormentarsi, l’amica babysitter ha chiesto ad A se voleva che riportasse il figlio casa. Di fronte al rifiuto, tuttavia, l’amica ha continuato a chiamare con facetime ogni mezz’ora e, secondo l’utente che ha raccontato la storia, erano proprio quelle chiamate a tenere svegli sia lei che anche il neonato.

Dopo aver fatto finta di niente, la ragazza, esausta per l’ansia patologica dell’amica mamma, ha deciso di riportare il bambino a casa: “Dopo l’ultima chiamata, ho iniziato a preparare ‘R’ e l’ho riportato a casa da ‘A’”. La donna ha semplicemente espresso il suo turbamento legato all’insistenza di “A” che però si è giustificata dicendo che “non riusciva a convivere con l’idea di stare lontana dal bambino”.

La 27enne ha chiesto consiglio agli utenti: “Qualcuno mi dica se sono stata uno str***a per aver riportato il bambino a casa”. Le risposte ricevute sono state nette: “Hai fatto l’unica cosa sensata“. E ancora: “Hai provato a comunicare il problema e lei ti ha ignorata. Non è colpa tua”.


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