Mezzi vecchi e pericolosi, la filovia è ancora al palo: Conerobus nel pantano
ANCONA Mezzi troppo vecchi per continuare a viaggiare. Motori usurati a tal punto che prendono fuoco, come accaduto lo scorso 24 luglio in via Torresi. Il sistema di trasporto pubblico locale è in forte stress, con una flotta di 212 mezzi la cui gran parte ha sulle spalle oltre 20 anni di vita (la media complessiva è di 13 anni di età). Alcuni viaggiano addirittura con oltre 900mila km all’attivo. La media si aggira intorno ai 2-300mila km effettuati, per i mezzi meno recenti. Gli stessi sindacati, ad inizio estate, avevano lamentato l’inefficienza degli impianti di climatizzazione a bordo. I primi di luglio un autista aveva accusato un malore appena cominciato il turno. Una quindicina di colleghi avevano messo in atto una protesta, rimanendo a terra senza prendere servizio.
I conti
Per non parlare poi della questione economica: una sofferenza strutturale che attanaglia le finanze della partecipata. Il bilancio 2024 si chiuderà con tutta probabilità, con un buco da circa 1,5 milioni di euro. In realtà la perdita accumulata nel 2024 è molto di più: 3,5 milioni di euro. Ma a dare una boccata d’ossigeno ci pensa la Regione con un’iniezione (“una tantum”) di liquidità da 2 milioni. Insomma, i nodi da sciogliere sono davvero tanti per un’azienda partecipata che l’anno prossimo si dovrà presentare ad un appuntamento importante: la gara per l’affidamento del servizio di trasporto pubblico locale. L’auspicio dell’amministrazione Silvetti è di arrivare al rendez-vous con i conti in ordine, per quel che si può. Altrimenti c’è il rischio serio di vedersi scippare il servizio da un’azienda economicamente più solida e sana. Ma c’è pure un altro fronte ancora aperto ed è quello dell’anello filoviario. Doveva essere pronto nel 2024 ma la pratica è ancora sulla scrivania del Ministero dei Trasporti. A oltre un anno dall’approvazione dell’ultima variante progettuale (giugno 2024), dell’anello filoviario (da piazza Cavour a piazza Ugo Bassi, e ritorno) non c’è ancora traccia. Tutto è fermo all’Ansfisa, l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali. Il Comune di Ancona sta infatti attendendo che l’ente governativo dia il suo via libera al progetto, fondamentale perché i lavori possano finalmente partire. Il pronunciamento sulla sicurezza è così delicato che Ansfisa si prende tutto il tempo per valutare la proposta di Palazzo del Popolo, chiedendo integrazioni. Nel contempo, però, sono già stati ordinati i 6 filobus elettrici da 18 metri che dovranno percorrere l’anello. Mezzi a tecnologia bimodale, capaci cioè di marciare sia collegati alla bifilare con le aste di captazione, sia scollegati e col solo ausilio delle batterie di bordo. La novità principale apportata dalla giunta Silvetti un anno fa è proprio questa. Nel progetto della giunta Mancinelli, infatti, si prevedeva la rifunzionalizzazione del tratto bifilare che da piazza Cavour va fino a piazza Ugo Bassi, passando dalla galleria del Risorgimento. Peccato che per far ciò non sarebbero più bastati i 7,2 milioni di euro a disposizione (6,5 milioni del Ministero e 700mila del Comune). Allora si è deciso di “chiudere l’anello” dotandosi di mezzi in grado di percorrere quel breve tratto di strada in marcia autonoma, senza la necessità della bifilare.
L’iter
A dare ulteriore ossigeno al parco mezzi di Conerobus, un bando per l’acquisto di 14 nuovi autobus (per un ammontare di 5,7 milioni di euro finanziati dal Piano strategico nazionale per la mobilità sostenibile) la cui fornitura, come previsto dall’atto dirigenziale predisposto lo scorso giugno, dovrà essere completata entro il 30 giugno 2027. La gara è suddivisa in 4 lotti: il primo riguarda tre mezzi da 8 metri, il secondo otto mezzi di lunghezza compresa tra 10 metri e 11,3 metri, il terzo lotto per un mezzo da 12,3 metri e il quarto lotto per due mezzi elettrici di lunghezza tra 10 e 11,3 metri.