Cultura

Methodica – Hypocricity | Indie For Bunnies

Orgogliosamente citati tra gli alfieri più credibili della corrente prog metal italiana, a distanza di 4 anni, tornano i veneti Methodica. Con la nuova pubblicazione confermano, in primis, di poter reclamare una supremazia all’interno della scena nazionale, in secundis, di meritare l’esposizione anche internazionale di cui godono.

Credit: press

Ritrovando un trend che mi pare apparisse anche nel precedente “Clockworks”, amplificano la volontà di uscire dalla comfort zone di un calligrafico prog metal, abbracciando ancor più correnti metal moderniste e qualche accenno di umori più “pop”. Colpisce la sobrietà delle composizioni che fanno sì che possano coesistere arrangiamenti raffinati e complessi ed assenze di inutili prolissità .

La vena compositiva porta ben oltre la sufficienza un ipotetica votazione del nuovo album, non dovendoci accontentare della consolidata perizia strumentale del combo. Un plauso va però sicuramente alla splendida vocalità di Massimo Piubelli, davvero un quid in più per i Methodica, che non deludono nemmeno questa volta.

Piccola nota a margine : il citato Piubelli fa parte anche della band Rosenkreutz, gruppo dalle sonorità più classicamente prog così come memore della scuola del new prog anni ottanta ma irrobustito da sonorità rock attualissime . Colgo l’occasione per richiamare la recensione relativa al loro album “Divide et Impera“, che, nel 2020, ho inserito anche nella mia Top 10 annuale.


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