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Meta punta all’AGI: il progetto Hyperion e la corsa di Zuckerberg alla super-intelligenza artificiale

Mark Zuckerberg ha ufficialmente rilanciato la sua sfida nell’intelligenza artificiale generativa. Dopo un avvio sottotono rispetto ai competitor, il fondatore di Meta ha annunciato un piano di investimenti da centinaia di miliardi di dollari per costruire una super-intelligenza artificiale (AGI) e l’infrastruttura tecnologica più ambiziosa mai vista: data center multi-gigawatt grandi quanto Manhattan, con nomi ispirati alla mitologia greca.

Il progetto Hyperion

Il cuore del piano è Hyperion, il data center che sorgerà in Louisiana e che, secondo Zuckerberg, sarà operativo entro il 2030, con una potenza di ben 5 gigawatt. Sarà preceduto da Prometheus, centro più piccolo ma altrettanto imponente in costruzione a New Albany, Ohio, previsto per il 2026.

Queste infrastrutture faranno da base alla nuova architettura AI dell’azienda, dopo il parziale insuccesso del modello Llama 4, lanciato con grandi aspettative ma accolto con freddezza dal settore. Zuckerberg ha dichiarato su Threads: “Costruiremo cluster AI multi-gigawatt, titani veri e propri. Saremo i primi a far funzionare un centro da 1 GW”.

Un rilancio dopo il ritardo sull’IA generativa

Con il nuovo piano, Meta punta a recuperare terreno rispetto a leader del settore come OpenAI, Google DeepMind e Anthropic. L’obiettivo non è più solo sviluppare modelli performanti, ma creare una vera AGI, un’intelligenza artificiale capace di apprendere, ragionare e adattarsi come un essere umano. Per riuscirci, Zuckerberg ha riorganizzato il reparto AI, assunto nuovi talenti e preparato un’infrastruttura a supporto senza precedenti. Secondo Karl Freund, analista di Cambrian AI Research, si tratta di uno degli investimenti più ambiziosi nella storia dell’AI.

L’altra faccia dell’AI: consumo energetico e ambientale

La costruzione di questi mega data center solleva però preoccupazioni ambientali. I centri per l’addestramento dell’AI consumano enormi quantità di energia e acqua. Si stima che entro il 2027 i data center globali potrebbero assorbire 1,7 trilioni di galloni d’acqua. Una singola richiesta a un modello AI – ad esempio una domanda a ChatGPT – può utilizzare tanta acqua quanto una bottiglietta da mezzo litro. È il prezzo invisibile della corsa all’AI, e Meta, come altri colossi tech, dovrà trovare un equilibrio tra sviluppo e sostenibilità.

Meta rilancia e la Borsa premia

Nonostante i timori, gli investitori sembrano apprezzare la nuova direzione.

Subito dopo l’annuncio, le azioni Meta sono salite dell’1%, contribuendo a un incremento di oltre il 20% dall’inizio dell’anno. Il futuro dell’intelligenza artificiale si gioca anche (e soprattutto) sull’infrastruttura, e Zuckerberg ora vuole dettare il ritmo.


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