Scienza e tecnologia

Meta insegue l’élite dell’AI – Crisi per Llama e alleanze strategiche con i rivali?

Meta è al centro di un’importante trasformazione nella sua strategia sull’Intelligenza Artificiale. Secondo fonti autorevoli, il gruppo guidato da Mark Zuckerberg starebbe valutando l’uso di modelli sviluppati da aziende concorrenti, tra cui OpenAI e Anthropic. Le prestazioni insoddisfacenti dei Llama 4 e l’ambizione di dominare il campo dell’AI stanno spingendo Meta a riorganizzare radicalmente la propria divisione tecnologica. Un nuovo team, acquisizioni mirate e talenti rubati ai rivali delineano il futuro della compagnia.

Meta si trova in un momento critico nella corsa all’Intelligenza Artificiale. Dopo i grandi investimenti nei modelli Llama, l’azienda californiana avrebbe preso in considerazione la possibilità di adottare soluzioni alternative, sviluppate da competitor come OpenAI e Anthropic. L’indiscrezione, riportata dal New York Times, ha attirato grande attenzione nel settore tecnologico, soprattutto alla luce della recente riorganizzazione interna guidata da Mark Zuckerberg.

Nonostante le promesse iniziali, i modelli Llama 4 non avrebbero raggiunto gli obiettivi di performance stabiliti in fase di sviluppo, e ciò avrebbe spinto i vertici di Meta a rivedere la strategia, prendendo in esame l’integrazione di tecnologie esterne con l’obiettivo di recuperare terreno nei confronti di colossi come Amazon, Google e Microsoft, già molto avanti nello sviluppo di sistemi di Intelligenza Artificiale generativa. In risposta a tali voci, un rappresentante di Meta ha però smentito qualsiasi intenzione di abbandonare Llama, sottolineando che lo sviluppo continuerà con nuove versioni attese entro l’anno. Nonostante le rassicurazioni, diverse fonti interne riportano che nella divisione AI della compagnia si sarebbero svolte discussioni concrete sul potenziale “disinvestimento” dei modelli proprietari a favore di quelli rivali.

Parallelamente, l’azienda ha intensificato la sua campagna di reclutamento nel settore AI. Mark Zuckerberg ha affidato al CTO Andrew Bosworth la guida di un nuovo team focalizzato esclusivamente sullo sviluppo di modelli avanzati, al contempo, per rafforzare questa iniziativa, Meta ha acquisito una partecipazione significativa in Scale AI, assicurandosi la collaborazione del co-fondatore Alexandr Wang. Nel tentativo di consolidare ulteriormente il proprio know-how tecnologico, il colosso di Menlo Park ha cercato di acquisire altre realtà emergenti, come Safe Superintelligence, Perplexity AI, Thinking Machines Lab e Runway AI. Sebbene queste operazioni non abbiano avuto esito positivo, sono emerse voci di un possibile interesse verso Play AI, ipotizzato da Bloomberg come un prossimo obiettivo strategico.

Una delle mosse più interessanti di Meta in questa fase è stato il reclutamento di quattro ricercatori di alto profilo precedentemente in forza a OpenAI: Lucas Beyer, Alexander Kolesnikov, Xiaohua Zhai e Trapit Bansal. Il loro ingresso indica un passo importante nella volontà dell’azienda di recuperare competitività e innovazione nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale. L’ambizione di Zuckerberg è ora orientata verso lo sviluppo di una superintelligenza che possa superare le soluzioni attualmente disponibili sul mercato. Dopo le difficoltà incontrate con il progetto del metaverso, l’attenzione si è spostata completamente sull’AI, considerata la nuova frontiera strategica per consolidare la posizione di leadership tecnologica.

Sebbene le dichiarazioni ufficiali indichino un impegno totale nella prosecuzione del progetto Llama, l’apertura a tecnologie esterne evidenzia un cambiamento di prospettiva rilevante.

Meta sembra davvero disposta a percorrere tutte le strade possibili pur di colmare il divario rispetto ai principali attori dell’Intelligenza Artificiale, anche a costo di mettere in discussione le proprie scelte precedenti.

In uno scenario in continua evoluzione, la competizione tra i big dell’hi-tech si fa sempre più serrata, e il futuro dell’AI passerà inevitabilmente anche dalle decisioni strategiche prese in queste settimane da Meta, tra sviluppi interni, partnership e manovre di mercato.


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