Mercedes-Benz, brusca frenata nel primo trimestre. E sospende la guidance
Mercedes-Benz ha ritirato la propria previsione sugli utili per il 2025, zavorrata da un clima di crescente incertezza legato ai dazi sull’importazione di auto imposti dagli Stati Uniti sotto la presidenza Trump. Il gruppo tedesco ha registrato nel primo trimestre un netto calo dell’utile operativo (Ebit) pari al 41%, a 2,3 miliardi di euro, mentre la redditività nel core business delle auto è scesa al 7,3% rispetto al 9% dello stesso periodo del 2024. Secondo il comunicato, «risultati positivi, nonostante un contesto di mercato ancora in evoluzione».
«La volatilità legata ai dazi e alle misure di contenimento, con impatti diretti e indiretti sulla domanda, è troppo elevata per formulare una previsione attendibile per il resto dell’anno», ha dichiarato il cfo Harald Wilhelm. In un confronto con gli analisti Wilhelm ha stimato che se i dazi restassero in vigore per tutto il 2025, il margine operativo subirebbe un impatto negativo fino a 300 punti base per le auto e 100 per i van.
Il ceo Ola Källenius ha definito «costruttivi» i colloqui in corso con l’amministrazione Trump per rafforzare la presenza produttiva del marchio in America, ma ha evitato di entrare nei dettagli. «Mercedes-Benz è un attore globale. Non temiamo la concorrenza, ma non operiamo in un contesto neutrale», ha osservato.
Le vendite globali di auto e van sono scese del 7% nel trimestre, con un -10% in Europa e Cina, solo parzialmente compensato da un +1% negli Stati Uniti. La strategia di mitigazione, che ha incluso un aumento delle scorte sul suolo americano, non è bastata a contrastare del tutto gli effetti tariffari. A peggiorare il quadro contribuiscono anche la concorrenza cinese e le nuove normative ambientali UE.
La casa di Stoccarda si aggiunge così a General Motors, Stellantis e Volvo Cars nella lista crescente di costruttori che hanno sospeso la guidance, a testimonianza di una fase di forte instabilità per l’industria automobilistica globale.
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