Mercedes-AMG, il divertimento è una cosa seria
C’è chi lo cerca in una risata leggera, chi in una notte brava, chi nel silenzio di una biblioteca. Per i trecento partecipanti all’AMG Performance Day 2025, la risposta è arrivata nitida come il rombo di un V8 in piena apertura di gas sul rettilineo di Monza: il divertimento, quando è autentico, è qualcosa che scuote, coinvolge, resta addosso. È una questione di pelle, ma anche di mente.
E non potrebbe essere altrimenti, se a offrirlo è una delle esperienze più immersive che il mondo automotive oggi possa proporre. Una giornata all’autodromo più iconico d’Italia, in compagnia della gamma Mercedes-AMG, non è un vezzo da appassionati. «Il divertimento è –come scriveva Italo Calvino– una cosa seria.» Perché quello vero non è mai banale: è un gesto tecnico, culturale, quasi spirituale. È una forma di conoscenza.
Emozione e precisione
Giovedì 17 aprile, l’Autodromo di Monza si è trasformato in un laboratorio emotivo. Sotto un cielo che alternava pioggia fitta e improvvisi squarci di sole, più di trecento clienti e una selezione di giornalisti hanno sperimentato cosa significhi divertirsi con responsabilità, in totale sicurezza, e con un sorriso che, nonostante la pioggia, nessuno è riuscito a cancellare dal volto.
Abbiamo affrontato esercizi di accelerazione con la full electric EQE, elegante e brutale nella stessa pedalata; ci siamo infilati nello slalom con la sorprendente Classe G, che ha sfidato ogni stereotipo su massa e agilità; ci siamo divertiti con la Classe A sul pistino, compatta fuori, feroce dentro. Tutte ovviamente motorizzate AMG. E poi, l’apoteosi: giri in pista con la GT Coupé, tra secchiate d’acqua e traiettorie disegnate come pennellate. Mai, nemmeno per un istante, la potenza ha superato il controllo. Mai, il gioco ha preso il posto della disciplina.
Giocattoli per adulti
C’è qualcosa di profondamente simbolico nell’idea di una Mercedes-AMG. Non è solo un’auto ad alte prestazioni. È un oggetto che accende l’immaginazione, che risponde a istinti atavici, che parla all’inconscio prima ancora che alla ragione. Come scriveva Charles Baudelaire, «i giocattoli sono la prima iniziazione alla libertà». E queste vetture lo confermano: sono strumenti attraverso cui esercitare una libertà adulta, consapevole, ingegnerizzata.
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