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Meno violenza con i derby di giorno?

Sei arresti (sinora), trasferte vietate per i tifosi di Lazio e Roma sino a fine campionato ma soprattutto niente partite a rischio di sera dalla prossima stagione. Si torna indietro, purtroppo. Il derby della Capitale lascia strascichi pesanti e polemiche infinite: 24 poliziotti feriti. Uno, col polso rotto, è stato visitato ieri dal questore Roberto Massucci e gli ha detto, “spero di tornare presto in servizio”. Senso del dovere che certi violenti certo faticano a capire.

Massucci ha grande esperienza di ultrà, più di tutti. Ha fatto parte del primo Osservatorio del Viminale con Francesco Tagliente, ha studiato il fenomeno per anni, ha scritto libri. Ha fatto arrestare, quando era a Verona, decine di ultrà che spacciavano nei bagni. E ora a Roma è appena iniziata una inchiesta su chi spacciava-spaccia in Curva Sud (vedi Spy Calcio dell’8 aprile). Massucci ha voluto i due derby di campionato di sera, per rispetto dei tifosi, della stragrande maggioranza dei tifosi che sono persone per bene. Da anni si giocava solo di pomeriggio, e gli incidenti non erano certo mancati. Ora, un passo indietro. Quasi una resa ai violenti.

Ma cosa sarebbe successo, e la possibilità c’era stata quest’anno, se Lazio e Roma si fossero affrontate in Europa League? L’Uefa, si sa, vuole che si giochi alle 18 o alle 21 per uniformità con tutte le gare e per interessi tv, certo. Che fa l’Italia, gioca di pomeriggio? Che avrebbe detto Gabriele Gravina che è n.1 della Figc ma anche primo vicepresidente Uefa? E poi siamo sicuri che giocare alle luce del sole risolverebbe tutti i problemi? Certi violenti lo sono sempre a anche se si gioca all’alba. Loro cercano solo lo scontro (con gli avversari, con la polizia), non gli interessa nulla della partita. Bisogna fermare questi violenti, questi intrecci internazionali. Come? Possono aiutare Daspo e arresti in flagranza differita voluti proprio dal mondo del calcio e ora copiati in altri ambiti (vedi aggressioni ai sanitari).Ma non bastano. Ci vuole un lavoro difficile, capillare, anche di intelligence. Bisogna guardare avanti con coraggio, non indietro, agli anni bui del calcio.

La festa del Pentathlon che guarda al futuro
La Federazione Italiana Pentathlon Moderno ha festeggiato lo storico bronzo olimpico di Giorgio Malan a Parigi 2024 e svelato le novità per il prossimo quadriennio, a cominciare dal nuovo logo federale. All’evento, al prestigioso Circolo Antico Tiro a Volo di Roma, presenti il presidente del Coni Giovanni Malagò e il presidente del Cip Luca Pancalli, oltre a rappresentanti delle istituzioni e dello sport italiano, tra cui il presidente della Fin e capogruppo di Forza Italia alla Camera Paolo Barelli. “Puntiamo a raddoppiare le medaglie a Los Angeles. Il pentathlon moderno è uno sport diverso da tutti gli altri, ma ha un grande fascino ed è quello che gli ha permesso di rimanere sempre agganciato al mondo delle Olimpiadi, anche a costo di rinunce”, ha sottolineato Malagò. “Abbiamo anche un progetto importante a livello nazionale con il presidente Bittner, e a livello internazionale. Mi farebbe piacere vedere un giorno il pentathlon all’interno della famiglia paralimpica”, ha evidenziato Pancalli. Si sta lavorando su quel fronte.

Giorgio Malan

Giorgio Malan 

Una serata di festa per Giorgio Malan celebrato assieme ad Alice Sotero, Elena Micheli e Matteo Cicinelli, quest’ultimo reduce dalla vittoria in World Cup e al campionato Italiano, e di sorprese. E’ stato svelato, infatti, il nuovo logo federale, che abbandona le singole discipline mettendo al centro il numero “5”. “La Fipm sta crescendo, sta cambiando, e con lei cambia anche la sua immagine. Abbiamo voluto fortemente una nuova identità visiva, un nuovo segno che rappresentasse la forza del nostro movimento, la sua tradizione ma anche la sua proiezione verso il futuro. Il nuovo logo nasce proprio da qui: dal desiderio di unire ciò che siamo sempre stati con ciò che vogliamo diventare. È un segno di passaggio, uno spartiacque tra passato e futuro”, ha sottolineato il presidente Fabrizio Bittner.

Divisione calcio paralimpico Figc, Carraro confermato presidente

Si è svolta di ieri l’assemblea elettiva del Consiglio Direttivo della Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale della Figc, che ha confermato per un altro quadriennio Franco Carraro come presidente. “Buon lavoro al presidente Carraro- afferma il presidente della Figc, Gabriele Gravina- e a tutto il Consiglio Direttivo della DCPS: quanto fatto fino ad ora è semplicemente straordinario. Bisogna continuare a lavorare con lo stesso impegno e la stessa passione anche in futuro, per un calcio sempre più inclusivo”.


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