Meloni va in Aula e si scatena lo scontro con le opposizioni
La legge di Bilancio, a partire dalle tasse e dalle banche, lo scontro diretto con Elly Schlein per le sue frasi pronunciate dal palco dei Socialisti europei, e accuse su tutto. Se al Senato buona parte del dibattito era stato sul tema ufficiale del giorno, la linea in vista del Consiglio Europeo, il dibattito alla Camera spazia anche sui temi interni. E tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e le opposizioni il clima è caldo. Del resto, come le ricordano a più riprese, non è un evento frequente averla seduta tra gli scranni del governo. Quindi l’occasione è ghiotta per non rimanere ancorati al Medio Oriente e alla guerra Russia-Ucraina.
Attaccano tutti, su tutto. La premier va diretta contro Schlein, prima che la segretaria del Pd prenda la parola, citando l’intervento al Congresso del Pse ad Amsterdam, quando “ci ha accostato ai terroristi, dicendo che da quando ci sono io al governo la democrazia è a rischio”. Dichiarazioni “gravissime”, le definisce la premier. Risponderà, poi, Schlein che “l’opposizione è libera di parlare di ciò che vuole” e concentrerà il suo intervento, come aveva fatto poco prima anche Giuseppe Conte, sulla Manovra appena licenziata dal Consiglio dei ministri. Un triello allargato, al quale si unisce Angelo Bonelli di Avs: “Scenda sulla terra, l’ego ipertrofico è una brutta cosa anche quando si è presidente del Consiglio. Non ha detto cosa dirà (al Consiglio europeo, ndr) sul costo dell’energia. Quali sono le proposte del governo italiano, continuare in una politica del gas? Il suo discorso credo glielo ha realizzato e scritto l’Eni”. Chi si sfila, invece, è Azione che alla fine vedrà approvata la sua risoluzione, l’unica con l’ok dell’Aula di Montecitorio oltre a quella della maggioranza: un altro slittamento un po’ più in là del partito di Carlo Calenda che intanto, ospite di Bruno Vespa, su Rai Uno definisce il campo largo una “cacofonia di rumori che non mi riguarda”.
Meloni ribatte colpo su colpo. Sulle spese militari: Conte “oggi chiede di mettere i fiori nei cannoni dopo aver moltiplicato per anni le spese di difesa per decine di miliardi”. Sulle pensioni, in risposta a Nicola Fratoianni: “Devo ricordare che durante il governo Conte 2 le pensioni minime sono cresciute di 2,5 euro in due anni, con il nostro governo sono cresciute di 90 euro in due anni, e con la terza legge di Bilancio cresceranno anche di più”, sostiene. Cita come una “innovazione” la detassazione sui rinnovi contrattuali: “Ma la sinistra tace”. Poi, durante le dichiarazioni di voto, quando intervengono i leader di M5s e Pd è costretta a incassare. Conte affonda sulla Manovra: “Non c’è alcuna visione per il futuro dell’Italia: non c’è nulla di nulla. Solo briciole e tagli, è ridicola. Vi presentate con 4 euro per chi prende 1.700 euro al mese. Lo stesso per le pensioni minime. Addirittura toccate l’età pensionabile: lei ha già ha sottoscritto la Fornero e ora la peggiora”. Sul riarmo ha vita facile: “Con le spese pazze per le armi lei ha ipotecato il futuro dei nostri figli, oltre che il nostro”, ha aggiunto il presidente del M5s sottolineando che “le nascite in Italia crollano, stiamo sparendo e mentre lei si sta preoccupando del giudizio delle agenzie di rating: ma non le odiava all’opposizione?”.
Quindi infine si concentra sui salari: “Rimprovera noi opposizioni perché non abbiamo lavorato con voi. Ma lei ha le traveggole? Sono venuto a Palazzo Chigi per presentarle la proposta sul salario minimo e lei ha detto ‘ci penserò’. Come ci ha pensato? Aumentando gli stipendi a Brunetta, ministri e sottosegretari? La smetta di prendere in giro gli italiani”. Quindi sfodera un libro intitolato “Governo Meloni: tre anni di tasse”, con tanto di dedica: “Perché non racconti il ‘libro dei sogni’, ma si confronti con la realtà di famiglie e imprese”. E una mitraglia di contestazioni: “Non rida – ha proseguito sempre rivolto direttamente alla premier – perché ci sono italiani che nel carrello della spesa non possono mettere più niente, che devono rinunciare a una cena fuori o alle vacanze, mentre in questo volume non ci sono tasse su banche, imprese assicurative e giganti del web americani”.
Schlein va ad ampio raggio, la stoccata è sulla guerra tariffaria di Donald Trump: “Non ha mai parlato di dazi in 45 minuti di relazione. Una rimozione freudiana. Avete minimizzato per mesi e ancora oggi non avete chiarito come sosterrete le imprese e i lavoratori di fronte ai danni dei dazi. Confindustria parla di almeno 20 miliardi di export in meno l’anno prossimo, di posti di lavoro a rischio, delocalizzazioni”. Anche sui rapporti con gli Usa, riguardo ai quali era stata pungolata al Senato perfino da Mario Monti: “Ha delegato la politica estera di questo Paese a Donald Trump”. La segretaria dem dice di essere stata colpita dall’intervento di Meloni: “Non ha mai citato gli investimenti comuni europei che sono indispensabili anche per il rilancio della manifattura italiana, oltre che per l’autonomia strategica europea – dice – Lei sa bene che i dati dell’occupazione e anche la riduzione del debito che rivendica non ci sarebbero se non ci fosse stato il Pnrr che nemmeno avevate votato. Perché non batterci per portarlo avanti a altri investimenti comuni europei? Questa battaglia non la state facendo perché siete ideologici, perché non volete urtare Orban ma ne ha bisogno la manifattura italiana”.
La leader del Pd piazza tre affondi in serie. Uno: “La prendono in giro nelle cancellerie europee per quel suo ‘funzioneranno’ sui centri in Albania. Soldi buttati su prigioni illegali e disumane. Fatevi aiutare perché non avete una visione per portare avanti questo Paese”. Due: “Ora è il tempo della verità, presidente. Lasciamo alle spalle i monologhi sui social e anche Telemeloni, lasciamo alle spalle i video della pompa di benzina in cui prometteva l’abolizione delle accise. Volevate abolire la Fornero e state ritardando la pensione al 99% dei lavoratori. La sua incoerenza ormai è conclamata”. Tre: “Torniamo a chiedervi di dare un segnale politico col pieno riconoscimento dello Stato di Palestina. Ora, come hanno fatto 150 Paesi. Sappiamo che Hamas deve essere disarmata e che non può essere né gestire il futuro di Gaza, ma altrimenti lei sta accusando Francia e Regno Unito di aver legittimato Hamas e sappiamo che non è così”.
Source link