Mazzette per le giostre, comandante dei vigili urbani ai domiciliari
C’era un vero e proprio tariffario: 50 euro per alcune giostre, 200 per altre. Mazzette che, secondo l’accusa, partivano dai giostrai e finivano nelle tasche del comandante della polizia municipale di La Cassa. Per questo, da stamattina, Claudio Asioli si trova agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione e falso. Ma sono finiti nei guai anche tre presunti intermediari fra lui e i giostrai, che avrebbero messo a rischio la sicurezza dei bambini.
L’inchiesta dei carabinieri della Procura di Torino, coordinati dal pubblico ministero Davide Pretti, è la prosecuzione di un’indagine analoga della procura di Vercelli. Lì, in seguito a un incidente del 2015 a Legnano, era emerso un giro di mazzette nella vicina Borgo d’Ale. Ma gli inquirenti avevano scoperto che c’era un meccanismo analogo a La Cassa, 1.700 abitanti a nord ovest di Torino: l’ipotesi è che le giostre venissero autorizzate senza i necessari collaudi e senza il parere obbligatorio della Commissione comunale di vigilanza e dei vigili del fuoco, con gravi rischi per la sicurezza.
Per questo Asioli, nel 2019, aveva ricevuto un avviso di garanzia e si era dimesso dall’incarico di consigliere comunale di Givoletto. Però si è sempre professato innocente, è rimasto nella polizia locale e oggi, a distanza di sei anni, è finito ai domiciliari. Stessa decisione per uno degli intermediari. Per gli altri due indagati il giudice ha disposto l’obbligo di dimora con il divieto temporaneo di esercitare la professione per uno dei due, l’ingegnere incaricato della documentazione tecnica. Ci sono state perquisizioni anche in municipio.
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