Toscana

mazze e pistole a Montevarchi


Uno di loro aveva con sé un machete, un altro una mazza da baseball, un altro ancora una pistola taser pronta all’uso e poi c’era anche chi aveva portato una rivoltella semiautomatica a salve ma appositamente alterata. Quella che avrebbe potuto verificarsi in piazza Vittorio Veneto a Montevarchi poteva essere una di quelle scene da far west che, per chi vive nella cittadina valdarnese, esistono solo nei film. Invece no. Sotto alle finestre di casa, in una delle aree più centrali del capoluogo, cinque persone si sono trovate in quello slargo pronte a darsi battaglia. Una sorta di “regolamento di conti”, come riportato dalla questura di Arezzo in una nota stampa, tra gruppi contrapposti. 

La vicenda risale a inizio dicembre. In piena mattina il gruppetto avrebbe iniziato a malmenarsi davanti ai passanti. Allertate le forze dell’ordine, nello specifico la polizia municipale montevarchina, sono intervenute sul posto interrompendo la rissa. Perquisiti i cinque sono stati trovati in possesso di “materiale atto a offendere tra cui: una mazza da baseball, un machete, una pistola taser a impulsi elettrici e un’ulteriore pistola semiautomatica a salve alterata”.

Oltre al seguito penale dell’accaduto, i cinque sono stati destinatari, ciascuno di essi e alla presenza dei genitori per coloro che sono minorenni, di un provvedimento di Dacur definito anche come daspo urbano, consistente in una misura di prevenzione a firma del questore volta ad allontanare, per un anno, i soggetti dalle aree urbane di Montevarchi. In aggiunta, per tutti è scattata la denuncia per: rissa, lesioni e detenzione di oggetti atti a offendere”.


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