Max Richter – In A Landscape :: Le Recensioni di OndaRock
Il titolo del nono album di Max Richter è una chiara citazione di uno dei capolavori di John Cage. “In A Landscape”, per chi ama la musica classica del 900, molto spesso osteggiata e incompresa, è una sorta di monolite iconico, momento spartiacque che contiene elementi sia della musica classica tradizionale sia della musica d’avanguardia minimalista, tanto da poter essere definita – a seconda del proprio punto di vista – una delle ultime composizioni di musica classica o la prima composizione di musica minimalista.
Richter si pone quindi di fronte a questa pietra miliare del Novecento con un disco lungo settantacinque minuti e con ben diciannove brani. Se andiamo a vedere, le composizioni sono in realtà dieci, divise da nove brevi “Life Study” che difficilmente potrebbero risultare interessanti anche al più fanatico ammiratore della modern classical. Nelle dieci composizioni da considerare, Richter ripropone tutti gli stilemi che lo hanno reso celebre, con una capacità di coinvolgere l’ascoltatore e, in fin dei conti, con una classe che è ancora impareggiabile per tutti i musicisti epigoni della scena musicale che ha visto in “The Blue Notebooks” (2004) il proprio capostipite.
Di certo, è difficile trovare novità nella musica di Richter, ma episodi come “And Some Will Fall”, straziante quasi come uno dei suoi brani più celebrati, “On The Nature Of Daylight”, o “They Will Shade Us With Their Wings”, otto minuti di archi ad altissimo impatto emotivo, confermano l’artista tedesco come compositore capace di ricreare atmosfere emozionanti e cinematiche con una facilità invidiabile.
Il trittico pianistico di “A Colour Field (Holocene)”, “The Poetry Of Earth (Geophony)” e “Andante” ricrea le sue atmosfere riconoscibili senza elevarsi particolarmnete rispetto ai suoi consueti standard.
“In A Landscape” è dunque un buon disco per chi si approccia per la prima volta alla musica di Richter. Ma la mia idea è che l’ultimo capolavoro di Richter sia ancora “Voices” (2020), album che ha davvero cercato di ampliare – seppur con la medesima grammatica – gli orizzonti della modern classical, aprendosi alla possibilità di veicolare con successo messaggi di pace universali.
Richter ha definito “In A Landscape” un album di protesta. Verrebbe da chiedersi il motivo, ma la risposta è semplice: in un’epoca in cui la violenza è diffusa ovunque, il suo silenzio e la sua pacatezza, che non aggiungono brutalità alla brutalità quotidiana, potrebbero essere un atto rivoluzionario. È questo il vero paesaggio in cui Richter ci immerge ormai da vent’anni.
21/10/2024