Matteo Salvini fa arrabbiare (comprensibilmente) il Vino Nobile di Montepulciano
L’infelice uscita del vice premier Salvini ha suscitato indignazione da più parti, a partire dal Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano.

Quando il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, ha diffuso ieri la notizia sui suoi social, abbiamo pensato tutti la stessa cosa, non negate.
Nel momento in cui il vice premier Matteo Salvini avrebbe espresso il suo autorevole e raffinato commento enologico sull’export del Montepulciano d’Abruzzo rispetto al Nobile di Montepulciano (vini diversi da uve diverse, che condividono parzialmente il nome), “i toscani hanno rotto le palle”, le citazioni di Boris si sono sprecate.
“Perché con quella C aspirata e quel Sangiovese da quattro i soldi toscani hanno devastato questo paese”, parafrasando Stanis La Rochelle. Sarebbe stato un capolavoro. “Genio!” avremmo gridato in tanti, ma la vita reale non è “Gli occhi del cuore” e a 24 ore di distanza dalla, chiamiamola così, battuta, arrivano le reazioni piccate delle parti politiche.
“Frasi vergognose e indegne di un ministro”

L’infelice uscita sarebbe nata in risposta a una dichiarazione del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, che sottolineava come “è più esportato il Montepulciano d’Abruzzo che il Nobile di Toscana”.
Il primo, giustamente, ad indignarsi non poteva che essere proprio il consorzio del vino offeso, che ha prontamente diffuso una nota: “sarà eventualmente la politica a prendere atto di questa infelice affermazione da parte di un alto rappresentante della Repubblica Italiana, il Consorzio tuttavia, rappresentando la totalità dei produttori di Vino Nobile di Montepulciano, si astiene dal fare commenti politici, pur considerando l’esternazione grave e offensiva nei confronti dei cittadini toscani e delle migliaia di aziende vitivinicole della regione”.
L’associazione di tutela si dimostra però conciliante: “approfittiamo di questa occasione per invitare nuovamente a Montepulciano il ministro Salvini, questa volta fuori da campagna elettorale, per conoscere da vicino la realtà poliziana e l’altissima qualità dei prodotti del territorio con in testa il Vino Nobile di Montepulciano”.
Mazzeo, da toscano, pretende delle scuse: “spero che abbia almeno il buon gusto di chiedere immediatamente scusa a tutte le toscane e i toscani”, per quelle che ha definito parole “vergognose e indegne di un ministro”.
Marsilio prova a giocare la carta dell’ironia, mettendo nella giusta prospettiva i dati su cui si è espresso Salvini: “meno male che il Montepulciano d’Abruzzo Doc esporta più del Vino Nobile di Montepulciano Docg, visto che la produzione della Doc abruzzese supera i 100 milioni di bottiglie, contro i 7 milioni del Vino Nobile di Montepulciano”.
Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti rivendica la natura umoristica della sua uscita, e il particolare rapporto che lo lega alla regione: “sono sei anni che sono più toscano che milanese. Era una battuta sul vino. Il governatore dell’Abruzzo ha detto che il Montepulciano d’Abruzzo è meglio del Nobile di Montepulciano. A me piacciono entrambi i Montepulciano. Siccome gli ho detto che ormai mangio toscano, bevo toscano, fra un po’ parlo toscano, sono circondato. Ma con gioia”.
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