Trentino Alto Adige/Suedtirol

Matteo Dellai da Viarago alla Valle dei Mocheni: la passione diventa impresa – Cronaca



TRENTO. Per raccontare la storia di questa settimana ci siamo recati all’imbocco della Valle dei Mocheni, dove circa 60 anni or sono ha avuto inizio l’avventura dei piccoli frutti per iniziativa di quel grande uomo e grande imprenditore che era Giuseppe Bortolotti, primo presidente per molti anni della Cooperativa Sant’Orsola, la cooperativa dei piccoli frutti per antonomasia.

È la storia di un giovane di appena 22 anni che, solo per passione, è diventato imprenditore agricolo. Parliamo di Matteo Dellai, che di scuola professionale aveva frequentato l’Istituto Alberghiero di Rovereto, mentre il padre fa l’idraulico e coltiva un po’ di terra solo come passatempo.

Ebbene, Matteo voleva seguire la sua passione, che era quella di coltivare piccoli frutti. Ma voleva partire con il piede giusto, per questo ha frequentato il corso delle 600 ore organizzato dalla FEM, sotto l’attenta regia del prof. Paolo Dallavalle. Terminato il corso con l’attestato di I.P.A., ha predisposto un piano di sviluppo della sua azienda ed ha fatto domanda per l’ottenimento del premio d’insediamento.

“Ora”, precisa Matteo, “so di essere in graduatoria e aspetto con ansia la liquidazione dell’acconto che mi permetterà di avviare il mio progetto, che prevede lo sviluppo della coltivazione del mirtillo e del lampone in quella parte dell’azienda che la mia famiglia possiede a Sant’Orsola, ad un’altitudine maggiore: siamo sopra i 700 metri s.l.m. Si tratta di altri 5000 metri quadrati. Ovviamente anche in questo caso si tratterà di fare una bonifica con l’impianto a regola d’arte, compreso il telo anti-insetto.”

“Ora le mie prime piante, messe a dimora alcuni anni or sono, sono in piena produzione e sono molto soddisfatto sia per la qualità che per la quantità. Per il mirtillo siamo nell’ordine dei 20 quintali ogni 1000 metri quadrati. Tutta la produzione viene conferita alla Sant’Orsola, cooperativa della quale sono socio“, afferma Dellai, “e che sa valorizzare molto bene i piccoli frutti e, di conseguenza, liquida in modo soddisfacente i nostri prodotti”.

“Io”, afferma Dellai, “fin da quando ho cominciato a lavorare presso terzi, circa cinque anni or sono, ho investito tutte le mie risorse e le mie energie, oltre l’orario di lavoro, nel mettere a dimora 5000 metri quadrati fra lampone e mirtillo, tutte coltivate fuori suolo perché il terreno non si presta alla coltivazione del mirtillo in piena terra. Tutti gli appezzamenti sono coperti con telo antipioggia e anti-insetto per difendermi dalla Drosophila suzukii, che diversamente mi impedirebbe un raccolto idoneo alla commercializzazione”.

Dall’inizio di quest’anno Dellai ha aperto la sua partita IVA come titolare d’azienda, prosegue il giovane. Fra i progetti futuri, importante è quello dell’ampliamento delle sue produzioni, cosa che intende iniziare non appena la Provincia gli liquiderà l’acconto. “Ho già preso contatto con una ditta specializzata nella realizzazione delle bonifiche e degli impianti“.

Certo, a 22 anni vi sono ancora molti sogni nel cassetto, ma quello dominante, che Matteo spera ardentemente di realizzare, è quello di arrivare ad avere un’azienda solida e competitiva, sia sul fronte della sostenibilità economica che sociale e ambientale. In questo modo realizzerà la grande passione che ha fin da ragazzino.

In quest’ottica, è evidente che anche alla classica domanda se sia pentito della scelta, la risposta non può che essere quella di non essere affatto pentito, anzi, è sempre più convinto della bontà della sua decisione e ha una grande voglia di sviluppare l’azienda.

A proposito della sostenibilità ambientale, Dellai la ritiene molto importante e, in quest’ottica, vede come scelta strategica quella della copertura dei piccoli frutti con i teli antipioggia e anti-insetto. Questo riduce a pochissimi trattamenti rispetto alle altre colture: per il lampone uno solo, e anche per il mirtillo i trattamenti sono pochi.

Al biologico non ha mai pensato, perché non è arrivata nessuna sollecitazione in tal senso e anche perché, di fatto, riesce a produrre con poco impatto ambientale, sottolinea.

Matteo Dellai è impegnato nel movimento giovanile della Coldiretti, Giovani Impresa.

Nel tempo libero si dedica al suo hobby, che è la corsa a piedi.

E gli amici con i quali ha frequentato l’Istituto Alberghiero cosa dicono della sua scelta? “Mi fanno i complimenti per il coraggio, anche perché ho fatto una scelta non solo di lavoro ma di vita, dedicando ogni mio momento di libertà alla mia azienda“.

Matteo è l’unico giovane imprenditore agricolo di Viarago, e uno dei pochissimi di tutta la Valle dei Mocheni, con un grande servizio anche per il territorio.




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