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Matilde Gioli: «Gli animali mi fanno sentire protetta. Ho due cavalli, tre gatti, due cani (e nessun fidanzato). Il ghosting è scorretto, meglio dire “scusa, ma non stiamo più insieme”»

Pensa anche che non sia più, finalmente, tabù?
«Lo è ancora, ma molto molto meno. Quando ero più piccola, vent’anni fa, aveva intorno un po’ un alone cupo, come se bisognasse nascondersi. Io penso di essere migliorata molto con la terapia. Tutti i cambiamenti più grandi della mia vita sono arrivati dall’aver messo in crisi alcune cose e questo succede quando ti apri e tiri fuori le tue emozioni. All’inizio ho provato un po’ di frustrazione perché mi sembrava che ci fosse solo il momento della rottura e quello della sofferenza, ma in realtà poi scatta qualcosa, è fisiologico. Devo dire che io tendo a essere impaziente in molte situazioni. Se, invece, si crede nel processo a un certo punto si hanno delle belle sorprese, e a quel punto non sei più disposta a tornare indietro».

Nel film il suo fidanzato a un certo punto inizia a ghostarla. A lei è mai successo?
«In verità a me è successo di fare ghosting a un’altra persona, ma analizzando la situazione a mente fredda ho capito di averlo fatto perché dall’altra parte c’era troppa insistenza, è stato un modo per difendermi. Io le spiegazioni le avevo date solo che non erano quelle che l’altra persona voleva sentire. Ghostare senza alcun motivo, invece, non è corretto. Bisogna parlarsi, affrontare la situazione. Va bene anche dire “in questo momento sento che non voglio starti al fianco”. L’importante è dirlo».

Il suo personaggio, invece, trova solo un biglietto con scritto «mi dispiace», un po’ alla Sex and the City.
«Continuando sulla strada della sincerità, devo ammettere che anch’io ho scritto un messaggio del genere, ma avevo 13 anni. Ricordo di averlo scritto con il Nokia 3310, ed era il periodo in cui si usavano le abbreviazioni e un sacco di “k”. L’ho scritto perché non avevo il coraggio di dirglielo in faccia. Credo di avere scritto una cosa del genere “scusa, ma non stiamo più insieme”. Davvero terribile, da allora non mi è più successo».

Tende a chiudere bene le sue storie, diventando amica dei suoi ex?
«Diciamo che vorrei farlo. Mi dispiace che quando finisce una storia una persona che faceva parte della tua vita non ci sia più, sarebbe bello continuare a frequentarla. Nel mondo reale, però, è molto difficile, subentrano una serie di dinamiche, tu non vuoi vederlo con la nuova fidanzata e viceversa. Forse può accadere solo dopo diversi anni, quando la situazione è diventata fredda».


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