Società

Massimiliano Rosolino: «A scuola portavo carote e mele, quando gli altri bambini mangiavano solo merendine»

I più grandi sforzi motori Massimiliano Rosolino li ha compiuti in assenza di gravità. Ben 50 mila chilometri percorsi in acqua, «più che sulla terraferma!», precisa il campione olimpico (Sidney, 2000) e mondiale (Fukuoka, 2001) durante la presentazione della campagna nazionale di sensibilizzazione sul’osteoartrosi Not a Good Moarning di Ibsa Italy, di cui è testimonial. L’intento è mettere in luce i sintomi spesso sottovalutati e promuovere una maggiore consapevolezza su questa patologia che in Italia interessa oltre 4 milioni di persone, prevalentemente over 50, e che colpisce le articolazioni, causandone il progressivo cedimento.

Si stima che, entro il 2028, 6 milioni di italiani tra i 45 e i 74 anni saranno colpiti da osteoartrosi e questo a causa di diversi fattori, tra cui l’invecchiamento e la modifica degli stili di vita, come l’abitudine alla sedentarietà o, al contrario, a un’attività fisica eccessivamente intensa che può avere effetti negativi sulla salute articolare.

Un modo per non ritrovarsi a fronteggiare questo disturbo è far sì che un allenamento moderato ma costante diventi parte integrante della propria vita. Un aspetto su cui Massimiliano Rosolino punta l’accento, ribadendo l’importanza del movimento quotidiano, a qualunque età. «Da quando mio padre si è ammalato di Alzheimer cammina di meno», racconta. «Bisogna esortarlo a uscire, a fare delle passeggiate. Ma quando esce di casa e fa almeno un chilometro a piedi, dopo sta decisamente meglio. Dobbiamo “rieducarci” tutti al movimento».

La campagna Not a Good Moarning di Ibsa Italy si focalizza proprio sui sintomi non immediatamente riconoscibili dell’osteoartrosi. Uno di questi, spesso ignorato, è la rigidità mattutina che i pazienti sperimentano dopo periodi di inattività prolungata e che la campagna ha simbolicamente rappresentato attraverso una statua raffigurante una donna «pietrificata» mentre si alza dal divano nelle prime ore del mattino. Spesso le prime manifestazioni di dolore, rigidità o difficoltà nel camminare avvengono proprio durante lo svolgimento di attività comuni come vestirsi, lavarsi, infilarsi le scarpe o andare al supermercato.

La statua raffigurante una donna «pietrificata» mentre si alza dal divano nelle prime ore del mattino è apparsa in...

La statua raffigurante una donna «pietrificata» mentre si alza dal divano nelle prime ore del mattino è apparsa in piazza XXV Aprile a Milano, ed è il simbolo della campagna di sensibilizzazione lanciata da Ibsa per portare l’attenzione sulle sfide e le limitazioni quotidiane causate dall’osteoartrosi. La campagna proseguirà facendo tappa a Roma dall’8 all’11 giugno e a Napoli dal 14 al 17 giugno.

«Non bisogna avere paura di dire “Non mi sento bene”», sottolinea l’ex atleta, oggi 45enne, che da quando ha smesso con il nuoto cerca di mantenersi in forma praticando discipline di vario genere. «In passato, la mia giornata tipo prevedeva un allenamento di circa 5 ore. Oggi mi basta allenarmi per un’ora e sto bene per il resto della giornata», spiega. «Nello sport non c’è bisogno di essere campioni. Io corro, ma non sono bravissimo, e mi capita talvolta di provare dolore. Ho quindi iniziato a praticare anche Yoga e Pilates. Del resto, si sa: lo sport è l’unica dipendenza che ha solo effetti collaterali buoni!».

Le cure attuali per l’osteoartrosi si basano su un approccio graduale e flessibile, che punta a controllare il dolore e rallentare il processo degenerativo articolare. A seconda della severità della malattia ci sono diversi step terapeutici, che vanno dal trattamento farmacologico con antinfiammatori alle infiltrazioni di acido ialuronico, fino alla sostituzione protesica nei casi più gravi. Per migliorare la qualità della vita e il benessere delle articolazioni è però fondamentale seguire un corretto stile di vita attraverso una dieta bilanciata e un’attività fisica costante ed equilibrata.


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