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Massiccio attacco russo sull’Ucraina: colpite Kiev e diverse regioni. La Nato schiera i caccia

Donald Trump si è mostrato sempre più frustrato nei confronti del presidente russo Vladimir Putin, al punto da esprimere pubblicamente la sua ira e minacciare nuove misure. Secondo il Financial Times, si tratta di un “netto cambio di tono” da parte della Casa Bianca, ma resta da vedere se queste parole si tradurranno in un reale sostegno all’Ucraina. Interpellato venerdì mattina sull’attacco russo con droni a un ospedale ucraino, Trump ha risposto con un enigmatico “Vedrai che succederanno delle cose”. Negli ultimi giorni, scrive il Ft, il presidente americano ha annunciato l’invio di nuovi sistemi di difesa Patriot, ha ventilato sanzioni più dure contro Mosca e ha promesso una dichiarazione importante sulla guerra per lunedì, senza fornire dettagli. “Riceviamo un sacco di stronzate da Putin”, avrebbe detto martedì, lasciando trasparire un’esasperazione crescente verso la mancanza di progressi nei colloqui con il Cremlino. Un cambiamento significativo, secondo il quotidiano britannico, rispetto ai primi mesi del secondo mandato, in cui Trump aveva spesso addossato le colpe del conflitto a Volodymyr Zelensky, arrivando perfino a sgridarlo pubblicamente nello Studio Ovale a febbraio. Secondo Kristine Berzina del German Marshall Fund, “è la volta in cui siamo più vicini a nuove misure finanziarie o a nuove pressioni su Putin” da parte dell’amministrazione americana. Ma analisti e osservatori restano prudenti. “Non significa che gli Stati Uniti diventeranno all’improvviso grandi sostenitori dell’Ucraina” ha dichiarato Max Bergmann del Center for Strategic and International Studies. Rachel Rizzo dell’Atlantic Council ha parlato di “frustrazione verso Putin, più che di un nuovo slancio pro-Kiev”. Anche alcuni funzionari europei coinvolti nei colloqui con Washington hanno espresso cautela, segnalando che “c’è un pò di eccitazione dovuta al cambio di tono, ma non vediamo ancora azioni concrete”. Permangono scetticismi a Washington, dove parte dell’amministrazione spinge per concentrare l’attenzione sull’Asia e prevale una visione non interventista. Nel frattempo, il Segretario di Stato Marco Rubio ha incontrato il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov in Malesia, ma senza alcuna svolta. Secondo il quotidiano, Putin ritiene che il fronte occidentale a sostegno dell’Ucraina stia iniziando a frammentarsi e per questo non vede motivo di cercare un’intesa.


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