Marsala, Legambiente contesta la bozza del piano di gestione della pre-riserva Stagnone
Ambiente
Il documento dell’amministrazione comunale serve a disciplinare l’uso della fascia costiera (zona B)
Il circolo di Legambiente Marsala-Petrosino boccia la bozza del piano di gestione della zona B (la fascia costiera) della riserva naturale dello Stagnone presentata, alcuni giorni fa, a Birgi, dall’amministrazione comunale.In una nota, l’associazione ambientalista afferma che l’incontro tenuto a Birgi anziché chiarire finalità e indirizzi della futura gestione dell’area protetta, ha finito per sancire una «sostanziale legittimazione del caos esistente, mascherata da tentativo di mediazione tra interessi economici e tutela ambientale». «Le dichiarazioni del sindaco Grillo – prosegue la nota a firma del presidente di Legambiente Marsala-Petrosino, Giuseppe Marino – hanno, infatti, lasciato intendere che nelle aree di pre-riserva si continuerà a permettere ciò che già avviene da tempo: installazione di chioschi per kitesurfisti, attività di ristorazione, stabilimenti balneari e non meglio precisate attività artigianali».
Per l’associazione ambientalista, si tratta di un pericoloso passo indietro, che rischia di compromettere definitivamente la fragilissima zona umida di San Teodoro, già fortemente alterata da anni di espansione incontrollata delle attività turistiche e ricreative. “Sembra quasi – sottolinea Legambiente – che l’obiettivo sia implementare ulteriormente le attività economiche, anziché regolamentarle e contenerle». Non meno contestata da Legambiente l’ipotesi, avanzata sempre dal sindaco di Marsala, di realizzare in zona B un centro di promozione del vino biologico, probabilmente nei locali dell’ex impianto di acquacoltura di San Teodoro. Una proposta giudicata in netto contrasto con quanto auspicato da esperti e naturalisti, che suggeriscono, invece, una rinaturalizzazione dell’area per restituirla alla vegetazione e alla fauna avicola.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA