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Marracash, l’università di Messina gli nega la laurea honoris causa: “Testi sessisti, rischio di promuovere una cultura sbagliata”. Nessun commento dal rapper e dal suo staff

Marracash non riceverà – almeno per ora – la laurea honoris causa in “Scienze dell’Informazione: Tecniche giornalistiche e Social media”. Il motivo? I suoi testi sarebbero stati considerati, dal Consiglio di Dipartimento dell’Università di Messina, un “potenziale rischio di promuovere una cultura legata a contenuti sessisti”, si può leggere a pagina 16 nel verbale pubblicato sul sito del Consiglio di Dipartimento del DICAM (Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne). La proposta di laurea, formulata dal docente ordinario di linguistica italiana Fabio Rossi, è naufragata nel corso dell’ultima, decisiva, votazione.

Il professor Rossi, sostenitore che la musica rap abbia portato importanti rivoluzioni a livello linguistico, si è concentrato particolarmente su una tipologia di rapper: quelli introspettivi o, detti anche, liricisti. Una categoria di artisti che, piaccia o meno, hanno all’interno dei propri testi delle componenti analitico-linguistiche considerabili come cantautorali (della contemporaneità). Possiamo considerare rapper “conscious”, ad esempio, Tedua, Nayt che, con il brano “Di abbattere le mura (18 donne)”, ha omaggiato 18 donne che, ognuna per un differente motivo, hanno avuto un forte impatto per le nostre coscienze collettive. Pensiamo a Liliana Segre, Michela Murgia e Giulia Cecchettin, solo per citarne alcune. Un altro linguista, in questo caso statunitense, vincitore per altro dell’ultimo Grammy per il disco dell’anno grazie anche alla spinta – in termini di streaming e di clamore mediatico – con la traccia dissing nei confronti del rivale Drake, “Not Like Us” è il rapper Kendrick Lamar. Poi abbiamo proprio lo stesso Fabio Rizzo, in arte Marracash.

Artista che, specialmente negli ultimi anni, gode di un’ottima opinione pubblica soprattutto a seguito della pubblicazione della trilogia di album, rispettivamente “Persona”, “Noi, loro, gli altri” (disco che, nel 2022, gli è valso la vittoria di una Targa Tenco per il miglior album) ed “E’ finita la pace”. Il docente Rossi dà grande importanza alla musica contemporanea, vedendola come strumento per entrare più efficacemente nelle menti dei propri studenti. L’incontro tra letteratura e rap, come dimostrano anche diversi video su TikTok, è un fenomeno in costante espansione. Sempre più professori e linguisti, infatti, attingono dai testi dei rapper per presentare agli alunni argomenti “alti”, come la Divina Commedia o testi di poeti del ‘900, attraverso un linguaggio a loro più comune e decifrabile.

L’ipotesi di conferire a Marracash una laurea honoris causa in “Scienze dell’Informazione: Tecniche giornalistiche e Social media” era stata inizialmente approvata all’unanimità, a novembre 2024, dal Consiglio del Corso di Studi. A gennaio 2025, è arrivato il dietrofront. Durante la votazione di inizio anno, da parte dei rappresentanti del Consiglio di Dipartimento dell’università, per concedere a Fabio Rizzo l’importante riconoscimento, le cose hanno preso una piega diversa, a tratti inaspettata. La votazione si è conclusa con 39 voti favorevoli, 28 voti contrari e 17 docenti astenuti. L’esito ha costretto il professor Rossi a ritirare l’iniziativa, poiché non approvata con la netta maggioranza.

Poco prima dell’ultima votazione, Rossi aveva presentato la proposta, soffermandosi sull’importanza “dell’iniziativa, tanto nell’ottica della valorizzazione delle culture contemporanee, quanto per rispondere alle aspettative degli studenti che vedono nel rap una forma di continuazione della comunicazione poetica del passato”, si legge nel documento pubblicato dall’università di Messina. E ancora: “Il Direttore mette in luce che questa iniziativa rientra nella visione del Dipartimento, che intende guardare anche ai linguaggi e alle forme culturali ed espressive contemporanee. In tal senso, il Direttore sottolinea il ruolo che generi musicali quali il rap hanno nel panorama odierno, intercettando la sensibilità del pubblico giovanile. Il percorso artistico e personale di Fabio Rizzo, in arte Marracash, rispecchia a pieno l’impegno nel trattare, con codici attuali e particolarmente vicini ai ragazzi, tematiche di grande rilevanza sociale (…)”, si legge nella nota dell’istituto siciliano. Dopo l’introduzione presentata dal professor Rizzo, alcune docenti si sono dette timorose “che i testi delle opere di Fabio Rizzo contengano contenuti di natura sessista”. Rizzo, allora, “replica alle colleghe ed evidenzia come determinati timori siano infondati”, viene riportato sempre nel verbale. Alla fine, non c’è stato niente da fare. Il concreto tentativo del professore non è andato a buon termine. Ed è un peccato considerando che, per molti ragazzi, i testi di Marracash siano uno strumento di riflessione interiore.

L’artista è riconosciuto per saper analizzare in modo lucido, “da fotografo”, la realtà e di saperla riflettere all’interno dei suoi brani. È recente un’intervista di Fabio Rizzo con il giornalista Francesco Oggiano in cui trattano temi inerenti alle “camere dell’eco”, alle bolle che si formano sui social e, infine, alle distorte percezioni di molti uomini sulle donne. Ma, al contrario di quanto si possa presumere, durante la chiacchierata, non c’è stato il minimo accenno ad una “cultura legata a contenuti sessisti”, tutt’altro. E così varrebbe anche per i suoi testi. Ma si sa: le interpretazioni dei contenuti rimarranno sempre soggettive. La notizia della sospesa concessione della laurea honoris causa all’artista non è stata commentata né da Marracash né dal suo team.




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