Maribou State – Hallucinating Love: :: Le Recensioni di OndaRock
I Maribou State sono un duo inglese (Chris Davids e Liam Ivory) di musica elettronica, attivo dal 2011 e arrivato oggi al terzo album, oltre a un buon numero di singoli, playlist e remix vari. Il nuovo lavoro, “Hallucinating Love”, arriva dopo ben sette anni dal precedente (“Kingdoms in Colour”, 2018) e si muove nel solco ben rodato dei precedenti: musica elettronica con un forte taglio lounge, contaminata da elementi downtempo e soul, grazie alla collaborazione con diverse vocalist, dalla storica Holly Walker alle nuove Adreeya Triana e Gaidaa.
“Blackoak”, la prima traccia, si apre con intro alla Moby di “Porcelain”, salvo poi trasformarsi in un brano mosso e ricco di spunti orchestrali, mentre da lontano arriva il cantato (realizzato da un coro composto da amici del gruppo, come spiegato da loro nelle interviste) che esorta in loop a prendersi cura di sé, a osare, dopo un periodo in cui ci si è trascurati. La canzone è anche il singolo che ha anticipato l’album e il gruppo l’ha presentata come ispirata dal paesaggio naturale inglese e da alcuni classici made in Uk, come i Beatles, David Bowie, Prodigy e Chemical Brothers.
“Otherside” prosegue in modo speculare, con la sezione ritmica in evidenza, un andamento più vivace e una linea vocale ambiziosa, interpretata da Holly Walker. “II Remember” svolge una funzione di raccordo, una sorta di lunga outro del precedente brano che conduce a “All I Need”, che si riaggancia a “Blackoak” e in cui l’influenza di Moby ancora una volta è evidente. “Dance On The World” è più vivace, “Bloom” ha un andamento più rilassato, solare e sognante, capace invocando un momento di pausa di prendersi egregiamente la sua scena. “Peace Talk”, cantata ancora da Walker, è debitrice di un certo pop anni 90 ed è poi seguita dalla strumentale e pianistica “Passing Clouds”, dalla inquieta “Eko’s” e infine da “Rolling Stone”, per tornare a casa.
“Hallucinating Love” riverbera delle esperienze personali e collettive degli ultimi anni: dalla pandemia alla vicenda personale di Davids, colpito da una malattia e rimessosi dopo un’operazione difficile. L’album complessivamente si muove nel territorio consueto del duo, confermando la capacità di Davids e Ivory di coniugare e irrobustire l’andamento chilling con contaminazioni di altri generi. In ogni caso, siamo di fronte a un lavoro raffinato e compatto, che può garantire una certa longevità d’ascolto per la sua versatilità.
08/04/2025