Marianelli punta a essere il rettore «dell’ascolto» e promette una «low tax area»
di Daniele Bovi
«Un rettore che sa ascoltare» e un rettorato «realmente partecipato». Così Massimiliano Marianelli martedì presentando la sua candidatura al rettorato. Il docente di Storia della filosofia ha scelto “casa sua” per la presentazione del programma, ovvero il Dipartimento di Filosofia, scienze sociali umane, umane e della formazione. Circa 150 i presenti, tra i quali molti umanisti ma non solo. Nell’aula magna del Dipartimento tra gli altri Marco Mazzoni (che cura la comunicazione di Marianelli), Mario Tosti, Paolo Polinori e i direttori di alcuni dipartimenti come quelli di Fisica (Diego Perugini), Lettere (Stefano Brufani), Chimica (Alceo Macchioni) e Scienze politiche (Giorgio Montanari).
Lo slogan «Prendiamoci cura» è lo slogan scelto: «Cura come accoglienza – ha detto – accompagnamento, responsabilità condivisa». Tra le parole chiave ci sono «comunità, ricerca, ambiente, accoglienza, pace», mentre a fare da architrave c’è «un metodo basato su tre principi: ascolto, partecipazione e programmazione condivisa». «Il rettore – ha detto – è uno capace di fare un passo indietro e di ascoltare tutti». Per Marianelli «i dipartimenti devono tornare al centro della vita dell’Ateneo» nell’ambito di un «modello basato sulla sussidiarietà». In generale dunque «uno stile di governance accogliente e orientato all’ascolto».
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Medicina Tra i primi argomenti affrontati da Marianelli c’è quello di Medicina; un dipartimento che insieme a quello di Ingegneria vale un terzo dei voti. In ballo dopo tanti anni c’è ancora la tribolatissima questione della convenzione con la Regione: «certamente la vogliamo fare rapidamente – ha detto – ma serve un metodo basato su ascolto, partecipazione e programmazione, e anche su valorizzazione delle competenze e trasparenza». Marianelli punta a rafforzare il collegio dei clinici e a un «ripensamento» dell’organizzazione dipartimentale, «che dovrà essere coordinata da un clinico». Il docente punta poi alla creazione di un Irccs (altro argomento in discussione da anni) «centrato sul tema delle fragilità». Al centro di tutto però dovrà esserci il «paradigma di una rinascita dell’umano: la cura della persona; la cura deve diventare la sostanza di una nuova identità di Medicina».
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I temi Oltre alla governance e a Medicina Marianelli ha toccato molti altri temi. «L’Umbria – ha detto – può diventare un centro di promozione della pace anche costruendo reti internazionali». Per farlo, spiega Marianelli, occorre valorizzare chi lavora ogni giorno alla costruzione di queste relazioni, dalle collaborazioni internazionali già attive e da nuove sinergie tra Dipartimenti. L’internazionalizzazione, dunque, come processo umano prima che strategico.
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Persone e biblioteche La centralità delle persone e delle relazioni è un altro nodo del programma. Marianelli afferma che «chiederò a tutti i Dipartimenti di esprimere la loro identità». L’idea è poi quella di «valorizzare tutte e tutti in modo organizzato», semplificando l’apparato amministrativo, snellendo le procedure, e portando «una voce forte dell’Ateneo nelle sedi istituzionali, anche fuori regione e a livello ministeriale». Uno dei temi più urgenti è quello dell’infrastruttura bibliotecaria: «Le biblioteche sono la base dalla quale parte ogni ricerca scientifica», e per questo Marianelli propone una riforma profonda, che preveda nuovi spazi, assunzioni e una programmazione a lungo termine.
A MEDICINA E INGEGNERIA UN TERZO DEI VOTI
Ricerca Sul fronte della ricerca, la proposta è di «creare un centro di Ateneo e un ufficio specifico per la Terza missione», potenziare il coordinamento dei project manager nei Dipartimenti e investire sul reclutamento con criteri condivisi, bilanciati e trasparenti. La sfida è anche organizzativa: «serve una struttura stabile che supporti chi fa ricerca», in un momento segnato dalle difficoltà legate al Pnrr. La sostenibilità è un tema trasversale, declinato sia in chiave ambientale – con la riqualificazione degli spazi e un’offerta formativa sui cambiamenti climatici – sia in termini di bilancio. «So bene che non ci sono grandi risorse ma possiamo fare programmazione», chiarisce Marianelli. Le priorità indicate sono manutenzioni e reclutamento, con le progressioni che «saranno al centro del nostro lavoro, con equilibrio e attenzione ai precari».
Didattica e tasse Sul piano della didattica e del diritto allo studio, il programma prevede il rafforzamento della no-tax area e l’introduzione di una low-tax area per i redditi medi, quelli cioè fra i 30mila e i 50mila euro. Altre azioni riguardano i trasporti, per cui è già attivo un tavolo con Trenitalia, e la creazione di spazi di accoglienza, in collaborazione con Comune, Regione e soggetti privati. Importante anche il capitolo dedicato alle pari opportunità: «solo il 26 per cento delle donne accede oggi ai ruoli apicali». Marianelli propone azioni strutturali, come più spazio nelle deleghe rettorali, contrasto alle disuguaglianze e valorizzazione delle competenze, al di là delle quote rosa, «che non amo».
Sedi e personale tecnico Tra i punti chiave del programma c’è anche la trasformazione della sede di Terni in polo strategico, con la creazione di un nuovo Dipartimento interdisciplinare e il rafforzamento delle alleanze interregionali. Al centro del progetto, infine, il personale tecnico-amministrativo, bibliotecario e Cel: «Valorizzare e far crescere persone e relazioni» è la formula con la quale Marianelli punta a racchiudere un impegno a tutto campo, dalla rappresentanza negli organi di governo al riconoscimento economico e professionale, fino al welfare esteso a tutta la comunità universitaria.
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