Cultura

Marco Marzuoli – The Magic Mountain: Due loop in una dissolvenza infinita :: Le Recensioni di OndaRock

Già autore del progetto How To Cure Our Soul e coautore, insieme a Marco Mazzei, di Jules Archive, Marco Marzuoli pubblica “The Magic Mountain” a proprio nome, nove anni dopo “Appunti” (2016). Epigono esplicito di William Basinski, Marzuoli struttura il nuovo lavoro in due sezioni nettamente distinte: due lunghe composizioni di circa venti minuti ciascuna, ispirate alle due grandi influenze che hanno modellato la sua personalità artistica.

“Excursus On The Sense Of Time” sembra estratto direttamente dalla discografia di Basinski, quasi un “The Disintegration Loops” dedicato al tempo che scorre su una montagna che appare immobile e indifferente, almeno in superficie, a qualsiasi forma di mutamento. Il frinire notturno dei grilli introduce il brano per quasi tre minuti, prima di trasformarsi in un loop di pochi secondi che rapidamente raggiunge il suo picco espressivo, per poi evolversi e disgregarsi altrettanto velocemente: un ciclo di vita e morte tipicamente basinskiano, ma non per questo meno affascinante.

“Fullness Of Harmony” omaggia invece La Monte Young, con ogni probabilità il secondo maestro ideale di Marzuoli. Qui una nota infinita, che cresce progressivamente in intensità, segue a sua volta un arco tripartito (piano–forte–piano), specchiando la struttura del brano precedente — che potremmo invece descrivere come silenzio–loop–silenzio.
Ancora un ciclo vitale: una singola nota che si fa materia vivente destinata a estinguersi entro un tempo prestabilito dall’autore. L’ascolto assume così un carattere spirituale, quasi rituale, richiedendo un’immersione totale in una trance ipnotica che solo la ripetizione può generare.

01/12/2025




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