Sicilia

Manovra Ter, all’Ars scatta la “tagliola” che impedisce gli interventi in aula. Le opposizioni: «Schifani ci mette a tacere». Lui: «Non è così»

È scattato il regolamento parlamentare che permette di velocizzare il voto, ma
Pd e M5s insorgono

Oggi per la prima volta è scattata la “tagliola” all’Assemblea siciliana regionale scatta la tagliola. Si tratta dello strumento previsto dal regolamento parlamentare che permette di velocizzare il voto d’aula, impedendo di fatto gli interventi dei deputati sulle norme in esame. A fare leva sul regolamento per accelerare la votazione dei 15 articoli della manovra ter – rallentata dall’ostruzionismo delle opposizioni – è stata la maggioranza che ha votato per la tagliola in conferenza dei capigruppo, col voto contrario di Pd e M5s.

Il governo Schifani punta a incassare il voto finale sulla manovra di circa 400 milioni di euro, entro il pomeriggio di domani.

L’utilizzo della “tagliola” ha però fatto infuriare le opposizioni. Secondo Michele Catanzaro, capogruppo del Pd all’Ars, per esempio «è stata scritta una delle pagine più brutte della storia di questo Parlamento, la decisione presa dal centrodestra di imporre la “tagliole” per mettere il bavaglio alle opposizione è una vergogna senza precedenti a Sala d’Ercole».

«Se il presidente Schifani è convinto di essere un monarca, si sbaglia di grosso», ha aggiunto Catanzaro.

Dure anche le parole del M5s: «Non era mai accaduto all’Ars – ha affermato il capogruppo del M5S all’Ars, Antonio De Luca -: il governo silenzia le opposizioni applicando uno strumento mai visto, la tagliola, che impedirà ai deputati di intervenire sugli articoli e sugli emendamenti, praticamente esautorando il Parlamento regionale delle sue prerogative. È un atto di una prepotenza e di un’arroganza inaccettabili, ancorché inedito a Sala d’Ercole, e che mette in mostra l’anima di un esecutivo che passa su tutto e su tutti pur di raggiungere i suoi discutibili obiettivi. Oggi l’Ars scrive la pagina più nera della sua lunga storia».

«Dopo aver bistrattato e offeso il Parlamento nei giorni scorsi, al quale ha cercato di dettare i tempi – ha detto ancora Antonio De Luca – il governo ha pensato di andare oltre, tirando fuori dalla manica questa sorta di bavaglio mai visto in Sicilia. E meno male che Schifani si è dichiarato un parlamentarista convinto. Ci chiediamo allora: ma se non lo fosse stato, avrebbe raso al suolo Sala d’Ercole?».

La replica del governatore

«Mi appello al senso di responsabilità di tutti – ha spiegato dal canto suo il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani – . C’è un dato di fatto: ieri abbiamo trascorso sette ore per votare un articolo, non mi si dica che non c’è ostruzionismo. Mi chiedo e vi chiedo: in ogni Parlamento esistono, devono esistere, delle soluzioni finalizzare per evitare l’ostruzionismo, se ciò non avvenisse ci sarebbe il caos sociale, politico e istituzionale. Non posso condividere che si impedisca al Parlamento di legiferare, è contro le regole del diritto, contro la nostra Costituzione».

«Sono rimasto qui ad ascoltare anche improperi, mi è stato dato del dittatore e del fascista, ma io non sono ne l’uno ne l’altro – ha aggiunto – Mi sento una grande responsabilità. La manovra ter da circa 400 milioni si poggia su tre pilastri: sociale, emergenze e infrastrutture. Per noi è un dovere utilizzare subito per i siciliani le maggiori entrate. Volete bloccare i dissalatori? Volete bloccare i fondi per coprire gli extra-costi dei comuni per i rifiuti. Volete impedire questo? Volete bloccare gli scuolabus per i ragazzi e l’abbattimento delle liste d’attesa? Ditemi qual è l’articolo dove si nasconde la propaganda? Non ce n’è alcuno. Eravamo partito con 38 articoli; qualcuno mi ha detto che però all’Ars non era aria… ho chiesto i motivi. E alla fine per senso di responsabilità con gli assessori abbiamo scremato il testo, rendendolo più asciutto».

Sulla scelta dei capigruppo – tranne Pd e M5s – di votare per l’adozione della tagliola, Schifani ha detto: «Li ringrazio per avere applicato il regolamento. Io ce la sto mettendo tutta. Amici Pd e M5s non parlate di attentato alla democrazia, perché sapete che non è così. Non so se ci sia stato un input politico da parte di qualcuno per avervi fatto cambiare atteggiamento rispetto alla linea di collaborazione che c’è stata finora in Parlamento. Chiedo scusa per la mia foga, ma mi sento un gran senso della responsabilità. Abbandonate l’atteggiamento di ostruzionismo, si lavori questa notte, domani. Facciamo un bagno di umiltà tutti».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA




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