Trentino Alto Adige/Suedtirol

Mangiamo insieme?

C’è un’abitudine che, forse, sottovalutiamo: mangiare insieme ad altre persone. Meglio se sono quelle che amiamo. 

Ho scoperto che il Better Life Index dell’OCSE ha undici indicatori tra cui uno dedicato alle relazioni sociali. In questo capitolo rientrano le abitudini alimentari e, appunto, condividere pranzi o cene. Dall’altra parte l’ISTAT ha rilevato come in Italia la pandemia abbia influenzato negativamente il numero di occasioni in cui le persone mangiano assieme. Insomma è importante condividere il cibo ma stiamo sempre più sedendoci a tavola da soli. 

Studi scientifici dimostrano che mangiare insieme produce endorfine, porta solitamente a una dieta più equilibrata e rappresenta un importante momento di educazione alimentare  per i bambini. Addirittura, al contrario, una ricerca condotta dalla Oxford Economics su 8.250 cittadini britannici (non tanti ma nemmeno pochissimo) stabilisce come mangiare regolarmente da soli sia il principale fattore di infelicità. Gli uomini adulti che pasteggiano in solitaria, inoltre, sono maggiormente portati a essere sovrappeso o sottopeso. Quindi o mangiano poco o mangiano male o entrambi.

E gli italiani? Beh, secondo una ricerca pubblicata da Il Giornale del Cibo consumiamo da soli il 53% delle colazioni, il 43% dei pranzi e il 24% delle cene. Quantomeno salviamo la cena ma, nel frattempo, cresce l’accettazione sociale del recarsi al ristorante da soli. Di conseguenza aumentano le prenotazioni per tavoli singoli. 

Ma non sarà mai come dire “buon appetito” a qualcuno. 

✍ Alan Conti 

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