Mangia la coppa di maiale e muore: chiesto il rinvio a giudizio del produttore
di C.F.
Muore dopo aver mangiato la coppa di maiale, perché contaminata dal batterio Listeria monocytogenes. Questa la ricostruzione della Procura di Perugia che nelle ultime ore ha chiesto il rinvio a giudizio del titolare dell’azienda produttrice dell’insaccato con sede in provincia di Arezzo. I fatti risalgono al 2024 quando una donna poco più che sessantenne, affetta da altra patologia, è morta dopo settimane di ricovero seguite al consumo dell’alimento.
I primi accertamenti, ricostruisce il procuratore Raffaele Cantone con una nota, sono stati compiuti dalla Usl 1 all’ospedale di Città di Castello, dove la donna era arrivata con forti dolori addominali e vomito ed era quindi stata ricoverata d’urgenza. Nonostante le terapie di vario tipo definite dai medici del nosocomio tifernate, però, la donna nel giro di un mese è deceduta. Da qui l’indagine epidemiologica della Usl 1 che, dopo aver prelevato e campionato una serie di alimenti trovati all’interno dell’abitazione della donna, ha riscontrato la presenza del batterio all’interno della coppa di maiale. L’insaccato era stato acquistato in un negozio di Umbertide, ma prodotto dall’azienda agraria in provincia di Arezzo: nell’alimento il personale della Usl 1 ha trovato la presenza di Listeria monocytogenes in quantità superiori a quelle consentite.
Da qui la segnalazione alla Procura di Perugia, che ha delegato ulteriori accertamenti al Nas. I militari dell’Arma hanno quindi acquisito la cartella clinica, sentito i familiari della vittima e altri soggetti per ricostruire quanto accaduto al fine di stabilire il rapporto tra il consumo della coppa di maiale e il malore che è poi costato la vita alla vittima. La Procura di Perugia ha poi attivato anche l’Istituto zooprofilattico di Perugia e anche nominato due consulenti tecnici, un medico legale e un esperto in malattie di origine batterica.
Ai due periti è stato chiesto di indicare cause e concause della morte della donna procedendo a un esame di tutta la documentazione a quel punto disponibile. I consulenti hanno concluso, nella relazione depositata in Procura, che «il decesso della donna è da ricondurci a uno stato settico provocato da un’infezione da Listeria monocytogenens presente nella coppa di suino sulla quale sono stati eseguiti accertamenti da parte dell’Istituto zooprofilattico di Perugia».Da qui la decisione della procura di Perugia, di chiudere le indagini a carico del produttore dell’insaccato a cui negli ultimi giorni è seguita la richiesta di rinvio a giudizio per omicidio colposo.
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