mandati per possibile frode sui mutui

Il dipartimento di giustizia ha aperto un’indagine penale sulla governatrice della Fed Lisa Cook, emettendo mandati di comparizione nell’ambito degli accertamenti per verificare se abbia fornito informazioni fraudolente su richieste di mutuo. Lo scrive il Wall Street Journal citando funzionari statunitensi. L’indagine iniziale si è concentrata sulle proprietà di Cook ad Ann Arbor, nel Michigan, e ad Atlanta, con gli investigatori che si sono avvalsi del supporto di gran giurì. L’inchiesta segue due denunce penali da parte di Bill Pulte, il direttore della Federal Housing Finance Agency nominato da Trump, che ha pubblicamente accusato Cook di frode ipotecaria. Il presidente ha citato queste accuse per licenziare Cook – nominata da Joe Biden – che però ha impugnato la decisione.
Per sostituirla Trump ha scelto Stephen Miran, presidente del Council of Economic Advisors. Durante la sua audizione di conferma l’economista ha detto ai senatori che “il board della Fed è un gruppo indipendente con un compito monumentale” e ha garantito di voler “preservare tale indipendenza“. L’istituzione Usa si trova ad affrontare crescenti pressioni politiche da parte del tycoon per un taglio dei tassi di interesse. Trump desidera una conferma di Miran prima della prossima riunione di settembre in cui la Fed deciderà proprio su questo.
Miran – autore di un paper considerato il “piano” di Trump per ridisegnare l’ordine commerciale e finanziario globale – ha evitato di fare palesi passi falsi, ma ha affermato che “il presidente ha diritto a un parere sulla politica monetaria appropriata, così come chiunque altro sia interessato all’argomento”. Ha rifiutato di esprimere la sua opinione circa la presunta manipolazione dei dati economici statunitensi da parte del Bureau of Labor Statistics, come da accuse di Trump. Ma ha affermato che i dati dell’agenzia si sono “deteriorati costantemente nel tempo”.
Rispondendo alle domande dei senatori, ha dichiarato di non prevedere una reazione negativa del mercato obbligazionario a una potenziale perdita di indipendenza della Fed e che “non ci sono prove” che i dazi di Trump stiano alimentando l’inflazione. Ha anche assicurato di non essere stato contattato dalla Casa Bianca per un taglio dei tassi, qualora venisse confermato.
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