Manager rapito a Mosca, chiesti 15 anni di carcere per l’uomo arrestato nel Ravennate

La pm della Dda di Bologna, Beatrice Ronchi, ha chiesto una pena di quindici anni di carcere per sequestro di persona a scopo di estorsione nei confronti del 44enne uzbeko Rinat Umarov, abitante a Faenza, che il 15 novembre del 2024 fu arrestato dal Servizio centrale operativo di polizia (Sco) e dal Raggruppamento operativo speciale dei carabineri (Ros). Umarov viene considerato “l’ideatore” del rapimento di Stefano Guidotti, manager italiano del gruppo Siad rapito a Mosca e liberato dopo 36 ore. Lo riferisce l’Ansa.
Nell’udienza di ieri, il giudice ha rinviato il processo al 25 novembre, giorno in cui verrà emessa la sentenza. I difensori di Umarov, gli avvocati Gabriele Bordoni e Gino Bottiglioni, hanno chiesto l’assoluzione, poichè non sarebbe stato lui a commettere il sequestro, o in subordine la derubricazione del reato in sequestro non a fini di estorsione. “Come era già successo anni prima, in una vicenda simile, Umarov intervenne su richiesta della stessa società alla quale apparteneva il sequestrato – ha spiegato Bordoni all’Ansa -, per cercare di capire se poteva intervenire sulle autorità russe per farlo liberare. Una cosa che aveva già fatto nel 2018, in una situazione simile”. Parti civili nel processo sono, oltre a Guidotti, l’amministratore delegao di Siad e l’azienda stessa.
Il rapimento di Stefano Guidotti
Guidotti, 56 anni all’epoca del rapimento, manager dell’azienda Siad in Russia, produttore di gas tecnici industriali, era stato aggredito il 28 giugno 2024 a Mosca. Secondo le ricostruzioni, sarebbe stato bendato e spinto in un’auto che avrebbe percorso 400 chilometri, fino al confine con l’Ucraina.
Come emerso immediatamente dopo l’arresto, in passato Umarov aveva lavorato come consulente per la Siad, prima di essere allontanato. In seguito al rapimento, il 44enne avrebbe contattato l’azienda e si sarebbe incontrato con un manager (in contatto con la polizia) nel territorio Imolese per fissare il riscatto. Ma il pagamento, per cui dovevano essere definiti gli ultimi dettagli, non avvenne, in quanto le forze speciali russe avevano nel frattempo liberato Guidotti dopo circa 36 ore.
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