Maltempo in Veneto, record di salvataggi per auto sommerse dall’acqua
Momenti di paura, di terrore vero. Forse tra i peggiori che si possano sperimentare nella vita. Parliamo di restare intrappolati all’interno della propria auto mentre all’esterno l’acqua sale di livello fino a restare intrappolati in quella trappola mortale. Il maltempo in Veneto di queste ore ha provocato un numero record di queste situazioni terribili che hanno obbligato i vigili del fuoco ad una serie di salvataggi estre.
Il maltempo che ha colpito il Veneto sembra essersi concentrato in maniera particolare sull’Alta Padovana. A San Giorgio delle Pertiche, una delle aree più duramente investite dai temporali, si è visto un violento nubifragio abbattersi sul territorio nelle ultime ore. Emergenza per cui quindici persone hanno dovuto essere tratte in salvo dai vigili del fuoco dopo essere rimaste, appunto, intrappolate nei loro veicoli, sommersi dall’acqua lungo le strade allagate.
I soccorsi si sono concentrati soprattutto nei comuni di Campodarsego e San Giorgio delle Pertiche, dove le piogge intense hanno causato gravi disagi alla viabilità e messo a dura prova il sistema di drenaggio.
Il mancato deflusso delle acque nei fossati ha rapidamente trasformato molte strade in veri e propri torrenti, sorprendendo gli automobilisti e rendendo necessari diversi interventi di emergenza.
I vigili del fuoco sono intervenuti, letteralmente in ogni caso, con tempestività per liberare le persone bloccate e per prosciugare le aree invase dall’acqua.
Al momento sono circa una ventina gli interventi effettuati, con una priorità data alla messa in sicurezza di cittadini in difficoltà e alla gestione degli allagamenti più critici.
Le autorità locali invitano la popolazione alla massima prudenza ancora per queste ore, evitando di mettersi in viaggio se non strettamente necessario. La situazione resta monitorata costantemente, anche perché esiste la possibilità di ulteriori rovesci nelle prossime ore.
Un maltempo in Veneto che, ancora una volta, ha messo in evidenza la vulnerabilità del territorio di fronte a fenomeni meteorologici estremi che, d’altra parte, paiono essere sempre più frequenti e intensi.
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