Basilicata

Malore in aereo, ma l’ambulanza arriva senza senza strumenti

Un uomo ha una crisi respiratoria in aereo sul volo Milano-Lamezia. Il servizio in appalto non funziona. La denuncia di un infermiere di Rende a bordo che ha prestato i primi soccorsi.


Un passeggero sul Volo Milano Malpensa-Lamezia ha accusato difficoltà respiratorie. Provvidenziale l’intervento di un infermiere di Rende, da tempo residente a Milano, che ha prestato i primi soccorsi. Il volto è atterrato con dieci minuti di anticipo. Sulla pista si è presentata un’ambulanza privata che, stando a quanto raccontato dall’infermiere, non aveva gli strumenti necessari.

MALORE IN AEREO, UOMO SALVATO DA UN INFERMIERE

Il fatto è accaduto sul volo Milano Malpensa FR01436 delle 12:40, come detto atterrato con dieci minuti di anticipo rispetto all’orario previsto.
L’uomo anziano è stato salvato grazie all’aiuto immediato e spontaneo di un infermiere di Rende. L’uomo, a venti minuti dall’atterraggio ha avuto una dispnea. Subito è stato soccorso dagli assistenti di volo e il pilota della compagnia Ryanair si è affrettato per l’atterraggio, mentre l’infermiere, da dieci anni impiegato a Milano, si è subito dato da fare per soccorrere il passeggero con le bombolette di ossigeno.

STA MALE IN AEREO, MA L’AMBULANZA È SFORNITA DI MEZZI

I problemi sono sorti al momento dell’atterraggio a causa «di una certa incompetenza – dichiara il soccorritore – del personale “sanitario” arrivato a bordo dell’aereo per il trasporto. Un medico che non era in grado di utilizzare correttamente uno sfigmomanometro e i presidi ventilatori. L’ambulanza e gli zaini di soccorso erano sprovvisti del materiale necessario alla situazione. Inoltre, nell’ambulanza, la bombola c’era ma non le maschere per l’ossigeno. Il problema è che non avevano la bombola con sé quando sono saliti in aereo; quindi, abbiamo fatto il trasbordo con solo saturimetro. E senza ossigeno».

LE CARENZE DEL SOCCORSO AEROPORTUALE

Una situazione paradossale. Agli occhi di un infermiere esperto sono emerse tutte le carenze del soccorso nell’area aeroportuale. La cosa sconcertante è che su questa ambulanza, di una ditta privata perché alla Sacal spa hanno appaltato anche il servizio di pronto soccorso H24, mancavano alcuni presidi necessari e fondamentali nel caso di una dispnea, come la bombola dell’ossigeno, l’agocannula e altro. I dubbi, quindi, sono sull’intera procedura. «Il pallone Ambu senza reservoir e il tubo per l’ossigeno (senza i quali è perfettamente inutile) – continua l’infermiere – niente maschere per l’ossigeno, la barella incastrata che non usciva dal mezzo, operatori saliti a bordo senza bombola di ossigeno».

Dopo diversi minuti, sempre grazie all’infermiere e alcuni passeggeri si è riusciti a portare l’uomo fuori dall’aereo. «Solo grazie all’aiuto di alcuni volontari – continua l’infermiere – siamo riusciti a trasportare il signore da dentro l’aereo a dentro l’ambulanza. Tutto da soli, visto che i due soccorritori arrivati erano perfettamente inutili (da sanitario io mi sono qualificato, loro niente)».

L’APPELLO DEL SOCCORITORE

A questo punto occorre prendere dei provvedimenti più seri perché non si può affrontare l’estate 2025 in queste condizioni. «Vi chiedo, pertanto, di rivedere i vostri standard – è l’appello dell’infermiere di Rende – e fare affidamento a personale e mezzi Suem». Dopo un periodo interminabile, finalmente, il passeggero colto dalla difficoltà respiratoria è stato trasferito in una vera ambulanza del 118.


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