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Malesia, riprendono le ricerche sul volo MH370 scomparso 10 anni fa


Malesia, riprendono le ricerche sul volo MH370 scomparso 10 anni fa

Riprendono le ricerche del famigerato volo MH370 della Malaysia Airlines scomparso misteriosamente 10 anni fa, con a bordo 227 passeggeri e 12 membri dell’equipaggio, mentre sorvolava il Mar Cinese Meridionale. Il governo della Malesia ha accettato la proposta messa sul tavolo dalla società di esplorazione statunitense Ocean Infinity per avviare una nuova operazione di ricerca. Una proposta definita “solida” e che “merita di essere presa in considerazione” da parte di Anthony Loke, ministro dei Trasporti del Paese asiatico. L’esplorazione sarà effettuata in una nuova area stimata in 15.000 chilometri quadrati nell’Oceano Indiano meridionale e si baserà sul principio “no find, no fee”. “Sono fiduciosi riguardo all’area proposta“, ha dichiarato il ministro aggiungendo che il contratto durerà 18 mesi e che il compenso per la società Usa, in caso di ritrovamento del velivolo (o di quel che ne resta) ammonterà a 70 milioni di dollari. L’accordo tra il governo della Malesia e Ocean Infinity sarà finalizzato all’inizio del 2025.

Le nuove ricerche sul volo MH370

Hanno ritenuto che si tratti di una pista credibile. Ocean Infinity ha ovviamente preso in considerazione tutti i risultati ottenuti da vari ricercatori. Questo è un altro tentativo di trovare l’MH370 ed è nostro impegno nei confronti delle famiglie, in particolare dei parenti più stretti, continuerà la ricerca“, ha detto Loke. La stessa società statunitense aveva condotto ricerche nell’Oceano Indiano dal 2017 alla fine del 2018.

Lo scorso marzo l’azienda texana ha dichiarato di aver trovato inedite prove scientifiche in merito aull’ultima posizione del volo, scomparso l’8 marzo 2014. Ricordiamo che l’aereo, un Boeing 777-200ER, era in rotta dall’aeroporto internazionale di Kuala Lumpur a quello di Pechino, in Cina. Il mezzo è misteriosamente scomparso dai radar meno di un’ora dopo il suo decollo.

Dopo la scomparsa, Malesia, Cina e Australia hanno condotto una ricerca congiunta del relitto dell’aereo in un’area di 120.000 chilometri quadrati nell’Oceano Indiano meridionale concludendola nel gennaio 2017 senza aver conseguito risultati significativi. Vari detriti, alcuni confermati e altri ritenuti probabilmente provenienti dal velivolo, sono stati trascinati dalle onde e rinvenuti lungo le coste dell’Africa e sulle isole dell’Oceano Indiano. Sul volo c’erano più di 150 passeggeri cinesi, i cui parenti hanno chiesto risarcimenti, tra gli altri, a Malaysia Airlines, Boeing, al produttore di motori aeronautici Rolls-Royce e al gruppo assicurativo Allianz.

Un mistero irrisolto

La scomparsa del volo MH370 della Malaysia Airlines è probabilmente uno dei casi irrisolti più misteriosi nella storia dell’aviazione mondiale. L’ultima trasmissione dall’aereo è avvenuta circa 40 minuti dopo il decollo da Kuala Lumpur verso Pechino. Il capitano Zaharie Ahmad Shah concluse con le parole: “Buonanotte, Malaysian tre sette zero“, mentre il velivolo stava entrando nello spazio aereo vietnamita. Poco dopo il suo transponder venne disattivato rendendo impossibile il suo tracciamento.

I radar militari hanno mostrato che l’aereo avrebbe abbandonato la sua rotta di volo per tornare a sorvolare la Malesia settentrionale e l’isola di Penang, e poi nel Mare delle Andamane verso la punta dell’isola indonesiana di Sumatra. Poi avrebbe virato verso sud e ogni contatto è stato perso. Le ricerche, costate circa 143 milioni di dollari, furono interrotte dopo due anni, nel gennaio 2017, senza che fossero state trovate rilevanti tracce dell’aereo. Sono inoltre stati raccolti più di 30 presunti detriti, ma è stato confermato che solo tre frammenti di ali appartenevano al volo MH370.

Le ipotesi sulla scomparsa dell’aereo

Un rapporto di 495 pagine sulla scomparsa del volo MH370, pubblicato nel luglio 2018, affermava che i comandi del Boeing 777 erano stati probabilmente manipolati deliberatamente per deviarlo dalla rotta, anche se gli investigatori non sono mai riusciti a stabilire chi ne fosse il responsabile.

L’impossibilità di localizzare il luogo dello schianto dell’aereo ha alimentato numerose teorie del complotto, che spaziano da un errore meccanico a uno schianto telecomandato, fino a spiegazioni più bizzarre come il rapimento alieno e un complotto russo.

Alcuni esperti di aviazione ritengono che la spiegazione più probabile sia la seguente: l’aereo sarebbe stato deliberatamente deviato dalla rotta da un

pilota esperto. Le autorità, tuttavia, hanno affermato che non c’era nulla di sospetto nei precedenti, negli affari finanziari, nell’addestramento e nella salute mentale sia del capitano che del copilota dell’MH370.


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