Malattie infettive: nel report della Asl segnalati in Alto Adige 1.925 casi – Cronaca
BOLZANO. Undici casi di dengue e 7 di malaria (trasmessi dalle zanzare), 9 da puntura di zecca tra malattia di Lyme ed encefalite virale, 237 di scabbia e ancora 2 casi di tifo, 59 infezioni da salmonella, 43 da legionella, 35 casi di morbillo, 204 di pertosse, 175 di scarlattina, 72 di varicella, 11 di sifilide, 23 di tubercolosi e uno di tetano.
Questi, tra gli altri, i numeri più importanti del report delle Malattie infettive segnalate nel 2024 al Servizio di Igiene e Sanità Pubblica (Sisp) dell’Asl.
Dati in crescita con un incremento medio annuo del 7% che potrebbe derivare da diversi fattori quali l’epidemiologia delle malattie, il clima e l’adesione all’obbligo di segnalazione. L’Asl precisa che tutti i casi descritti riguardano solo le malattie infettive soggette a obbligo di notifica: numeri sottostimati perché spesso le infezioni non vengono registrate in assenza di ricovero o di altro intervento sanitario.Le malattie esantematiche (che presentano uno sfogo sulla pelle) registrano un incremento medio annuo del 9%, con un picco per la scarlattina.
In aumento anche le malattie sessualmente trasmissibili e le parassitosi cutanee (scabbia, pediculosi). Leggermente in calo le malattie trasmesse da zecca con l’Asl che continua a battere per la vaccinazione, mentre sono in aumento quelle da zanzare con un +29% medio annuo in generale per le malattie del viaggiatore. In calo le epatiti virali grazie anche alla vaccinazione anti B e alla terapia anti C e leggermente in calo le segnalazioni di contaminazioni alimentari rispetto al 2020 (-5%).
Messner: «Vaccinatevi»
Il report dice che il 51% dei ricoveri era potenzialmente prevenibile con il vaccino e che tra il 2020 ed il 2024 la percentuale di malattie prevenibili con vaccinazione è passata dal 41% (+7% di quelle parzialmente prevenibili come alcune malattie sessualmente trasmissibili, la malaria e alcune malattie batteriche invasive) al 46% (+8%). «Ho letto bene il dossier e nei casi in cui è disponibile la vaccinazione – dice l’assessore alla sanità Hubert Messner – andrebbe sempre fatta – e potremmo evitarci la gran parte delle infezioni e delle malattie. Mi trovo a ripetere ogni volta le stesse raccomandazioni. Troppi i casi di morbillo, dobbiamo migliorare».
Morbillo, la maglia nera
L’Asl ricorda una volta di più che la malattia è seria e nel 49,7% dei casi porta a complicanze che necessitano di ospedalizzazione. Dal 1 gennaio al 31 dicembre 2024 in Italia sono stati notificati 1.045 casi di morbillo. L’incidenza più elevata si rileva in provincia di Bolzano che registra un tasso di vaccinazione basso, con dieci punti sotto la media nazionale. In Alto Adige la copertura per il morbillo a 36 mesi è dell’84,7%, inferiore rispetto alla media nazionale (95%).
Immigrati e turisti, più casi
Il 72% dei casi – dice il report – è stato segnalato in individui nati e residenti in provincia di Bolzano. L’8,5% da residenti in Alto Adige nati in altre regioni d’Italia; il 3% da individui nati in Asia, il 3% in Africa, l’1% in America Latina il 4% in Paesi Ue e il 3% in Paesi europei extra-Ue. Il dossier dice anche che la quota di casi segnalata in presunti immigrati è passata dal 7% all’11%, con un numero di casi più che raddoppiato e un incremento annuo del 18%. Medesimo incremento si registra nei turisti, passati da rappresentare il 4% dei casi al 7%. Interessante anche la differente distribuzione delle classi di malattia in base alla provenienza dei soggetti segnalati. Quasi un terzo delle tossinfezioni alimentari, ad esempio, si è manifestata nei turisti, mentre la totalità delle malattie trasmesse da zecche ed alle zoonosi si è verificata tra gli altoatesini. Metà delle segnalazioni negli africani sono state parassitosi cutanee (29), numero simile a quelle segnalate negli asiatici (26), i quali però hanno avuto anche un terzo di tutti i casi di TBC. Le patologie tipiche dei viaggiatori si sono divise quasi equamente tra probabili immigrati e autoctoni.